Lasciamo la mafia fuori: vite vissute per un’antimafia dei fatti
È veramente molto giovane Angela Corica, giornalista calabrese, minacciata dall’ndrangheta a soli ventiquattro anni. A raccontare insieme ad Angela le storie della lotta alla mafia c’è anche Alfonso Russi, consulente tecnico della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e Fabrizio Ricci, coordinatore del presidio Libera Perugia. Tre interventi, protagonisti dell’incontro-dibattito organizzato da Libera Foligno e promosso dalla Coop Centro Italia, nella sala conferenza di Palazzo Trinci: “La Mafia fuori dalla porta”.
Sono passati tre anni da quando nel 2009 Angela si occupò per Calabria Ora, giornale per il quale lavorava, della vicenda sullo smaltimento illecito dei rifiuti a Cinquefrondi, suo paese d’origine in provincia di Reggio Calabria. Dopo un paio di mesi arrivò, da parte della criminalità organizzata, un avvertimento: cinque colpi di pistola vennero sparati contro la sua auto parcheggiata sotto casa. Un gesto eclatante che non poté che sconvolgere l’equilibrio di Angela e quello che sarebbe stato il suo futuro. Angela Corica ha continuato ad andare avanti occupandosi di mafia, fino a quando un anno fa, insieme ad alcuni suoi colleghi, fu costretta a dimettersi da Calabria Ora, dopo il cambio di linea editoriale, che impediva di pubblicare qualsiasi argomento raccontasse rapporti tra mafia e politica.
Importante è anche l’esperienza di Alfonso Russi, pugliese d’origine e folignate di adozione, dal 2006 consulente tecnico del pubblico ministero di Catanzaro. Quelli di Alfonso sono sei anni passati nelle stanze del Servizio Criminalità Organizzata di Catanzaro a “contrastare” la mafia. Russi ha ricordato che il suo lavoro è anche quello dei tanti commissari di polizia, ausiliari e magistrati che s’impegnano per una giustizia sociale e legale. E ancora: Fabrizio Ricci, giornalista perugino, ha snocciolato i rapporti che l’Umbria conserva e instaura giorno dopo giorno con la mafia; in particolar modo nell’edilizia e nello spaccio di droga, soprattutto nel capoluogo umbro.
Un incontro importante che ha visto promotore il gruppo folignate di Libera (“associazioni, nomi e numeri contro le mafie”), formatosi poco più di un anno fa e costituito da un nutrito gruppo di giovani, insieme alla Coop, da molti anni sensibile al tema della lotta alla mafia.
© Gazzetta di Foligno – SONIA RICCI