Controcanto: il bilancio comunale
Alessandro Borscia, PD:
La preparazione del bilancio di previsione è il momento più impegnativo per forze politiche e amministratori della città. Gli addetti ai lavori hanno l’oneroso compito di riassumere e tradurre in atti concreti le istanze e le aspettative della comunità. Le linee guida di programmazione non possono non tener conto del momento storico in cui si muovono. Il nostro è sicuramente caratterizzato da una forte crisi economica e da un distacco dalle istituzioni preoccupante e pericoloso.
Il primo obiettivo, quindi, deve essere e sarà improntato ad una gestione altamente efficiente delle risorse ed alla più capillare condivisione e divulgazione di atti e scelte. Da qui la necessità del contributo dei cittadini e delle organizzazioni interessate: punto fondamentale del nostro impegno nel proseguimento della vita politica.
Siamo perfettamente in corda con tutta la compagine politica che guida la città nella ricerca di una razionalizzazione e riqualificazione della spesa pubblica e nella lotta agli sprechi per raggiungere l’equilibrio di bilancio.
Il massimo sforzo dovrà essere indirizzato ad evitare un inasprimento della pressione fiscale da parte dell’ente comunale. Siamo coscienti, però, che questo dipende in gran parte dall’entità delle risorse che ci saranno trasferite dal governo centrale. L’incertezza sulle cifre non ci permette di tracciare definitivamente e puntualmente gli obiettivi, ma sottolineiamo l’intenzione politica di impegnarci a fondo perché, anche laddove fosse indispensabile un ritocco delle aliquote sulle imposte, questo dovrà essere il più lieve possibile e dovrà salvaguardare i redditi, soprattutto quelli più bassi.
Tenendo conto, poi, che a livello centrale sono stati già previsti ulteriori tagli ai fondi destinati ai comuni, è necessario ripensare ad una riorganizzazione della macchina comunale nella direzione del miglioramento dei livelli di funzionalità ed efficienza dei servizi. Un’attenta riflessione si impone anche sui rapporti con le imprese pubbliche partecipate dal comune (Afam, Fils, Vus) e sulle loro finalità.
Per finire un’esortazione all’amministrazione perché, in questo particolare periodo, si senta impegnata concretamente a destinare parte dei finanziamenti ad investimenti in opere pubbliche favorendo così sia il miglioramento della qualità della vita nella nostra città sia la ripresa economica che è un punto inderogabile del nostro impegno politico. Anche per questo sarebbe utile che il governo centrale preveda un “allentamento” del patto di stabilità nei confronti di quei comuni che, come il nostro, hanno dimostrato di gestire la cosa pubblica mantenendo “sani” i bilanci.
Riccardo Meloni, PDL:
Siamo giunti al penultimo bilancio di questa amministrazione, visto che al massimo tra due anni si andrà al voto e i cittadini decideranno se confermare o meno la fiducia data alla coalizione di sinistra. Sono anni che l’opposizione, senza grandi differenze tra i vari gruppi consiliari, sollecita l’intervento su alcune questioni urgenti e mai affrontate dal governo locale. Questo perché comporterebbe una grossa riduzione di poltrone e di privilegi a cui evidentemente “i professionisti della politica” non intendono rinunciare. Sarei noioso se li descrivessi singolarmente, mi limiterò dicendo che le partecipate stanno riducendo sul lastrico il bilancio comunale, che non c’è nessuna prospettiva di crescita e di rilancio della città, che stiamo perdendo tutta quella centralità economico-geografica che ha caratterizzato Foligno nel corso della storia fino ad oggi (basti pensare che ad un evento come il Fuorisalone 2012 di Milano noi, a differenza di altre città umbre, non eravamo rappresentati). La crisi economica ha ridotto i trasferimenti statali e pertanto se non si fa attenzione maniacale alla gestione delle risorse si è costretti a ridurre i servizi, come nel caso della città di Foligno. Qui si è verificata una riduzione dei trasporti, degli asili nido e dell’illuminazione cittadina, la chiusura di alcuni sportelli dedicati ai cittadini, la cattiva gestione delle strade e via dicendo. A giustificazione di tali disagi, si potrebbe pensare che il governo locale lo abbia fatto per evitare ai folignati un aumento delle tasse. Invece no, la nostra amministrazione ha deciso di fare entrambe le cose!!! Ha ridotto i servizi comunali, ha aumentato il costo dei servizi nelle partecipate, come ad esempio la tassa sui rifiuti e l’acqua, e, per completare l’opera, ha deciso anche di aumentare l’Irpef comunale. Pertanto i cittadini che hanno ancora la fortuna di lavorare troveranno nella loro busta paga un aumento dell’aliquota comunale. Dalle prime indiscrezioni sembra che venga fatto in maniera progressiva, in base al reddito, esentando la fascia di reddito più bassa; forse questa è l’unica decisione giusta, ma la sottrazione di liquidità riduce la propensione al consumo e questo comporta inevitabilmente un regresso in termini di fatturato e di utile nelle aziende che inevitabilmente porta alla disoccupazione. Si potrebbe comprendere un aumento della tassazione, se questo servisse allo sviluppo futuro della città, ma è inaccettabile se invece viene richiesto per mantenere carrozzoni e posti nei consigli di amministrazione. Non voglio aggiungere altro, voglio solo gridare: BASTA!!!