Visita Pastorale nella Parrocchia della Santa Croce a Limiti di Spello
Limiti vede la presenza e l’importanza di due edifici entrambi dedicati alla Madonna: la chiesa del Mausoleo che presenta un bell’affresco della “Vergine Maria con bambino” nell’abside e la chiesetta di Santa Marinella.
Il Vescovo Gualtiero, nella sua visita pastorale, ha voluto dare importanza a questi luoghi valorizzandone la funzione e la vocazione con due momenti di preghiera insieme ai fedeli che vi fanno riferimento: il santo rosario nella chiesa di Santa Marinella e l’Eucarestia nella chiesa del Mausoleo.
L’incontro con i “meno fortunati”
Nella sua visita il Vescovo non ha certo dimenticato i più bisognosi e coloro che vivono in condizioni meno fortunate. Parlare con persone che sono nella malattia, colloquiare con gli anziani ed ascoltarli, e, in particolare, visitare una significativa comunità (la Semente) che ha trovato nella campagna di Limiti il luogo ideale per la cura e il reinserimento sociale di ragazzi che soffrono di autismo, sono stati appuntamenti caratterizzanti ed estremamente significativi. La sofferenza è il seno dell’aurora della risurrezione – I sofferenti, gli anziani, gli ammalati hanno confermato in me la consapevolezza che “La croce apre la strada alla grazia”.
Spesso, sotto l’influenza di false opinioni che poco hanno di cristiano, si pensa a stranieri e diversi come gente da scansare, da evitare. Eppure sono fratelli che come tutti vivono momenti poco felici, soffrono per le difficili condizioni economiche. La visita e il semplice confidenziale colloquio del Vescovo con una famiglia ROM che ha scelto Limiti quale luogo della propria residenza ha messo in risalto l’attenzione che egli ha verso tutti.
Prolungato e ricco di scambio l’incontro con la “famiglia di prima accoglienza – il CAST”. Sono stati i giovani stessi a definire questo luogo come la palestra per far riaffiorare gli atteggiamenti di affettuosa attenzione e di vigile richiamo che li fanno sentire autentica famiglia. Chiusura e serenità sono i termini che ricorrono con più frequenza nel corso degli interventi. La chiusura come scoglio pericoloso che è indispensabile superare, la serenità, estremamente importante per una vita piena, in armonia con se e con gli altri, ma per fare questo occorre essere liberi, liberi da se stessi.
Germogli primaverili e frutti promettenti
Lo sappiamo in molti e chi non lo sa lo sperimenta presto: gli occhi del Vescovo sono sempre attenti ai minimi particolari, della natura, dell’arredo di casa, dei cuori e degli atteggiamenti. Questa volta però, forse, il Vescovo si è sentito a sua volta scrutato dagli occhi dei bambini dell’asilo nido, della scuola d’infanzia, dai bambini e dai ragazzi del catechismo e soprattutto di un nutrito gruppo di giovani. A questi occhi puntati su di lui ha parlato con linguaggio diverso suscitando domande e interesse. Alla domanda “come fai a sapere che uno ti è amico?” un bambino di cinque anni ha risposto al Vescovo: “lo so perché quando c’è lui il mio cuore è contento!”. Di fronte alla noia ed al vuoto di ragazzi e giovani di oggi, vedendo la vivacità dei nostri il Vescovo li invita a coltivare il desiderio. Il desiderio è come un motore di ricerca nella mente dell’uomo. Il desiderio deve essere aperto alla speranza e non essere possesso. Il desiderio o diventa amore o ambizione e l’ambizione è una terribile dipendenza. Occorre dare un nome e guardare in faccia ogni nostro desiderio. Dietro ogni desiderio c’è una ricerca di felicità, che nasconde il desiderio di Dio: “Il mio cuore è inquieto finchè non riposa in te Signore” (sant’ Agostino). Quando si è liberi dall’inquinamento interiore nasce il sogno, ponte tra il pensare ed il fare. Per realizzare il sogno bisogna imparare a pilotare gli occhi. La maturità della persona sta nel saper dirigere i propri occhi e nel non aver paura dei propri desideri onde saperli riconoscere ed orientare in modo positivo.
L’aver approfondito il pensiero del Vescovo, l’aver pregato insieme a lui, l’aver ascoltato le sue parole sempre così pregne di significato e di riferimenti al Vangelo, sono stati dono e grazia grande. Siamo sicuri che dopo questa visita pastorale la parrocchia di Limiti guarderà a mons. Gualtiero con maggiore simpatia e affetto e il Vescovo sentirà la parrocchia di Santa Croce in Limiti di Spello ancor più come una sua dimora pronta ad accoglierlo, vicina al suo cuore di pastore della nostra Chiesa di Foligno.
© Gazzetta di Foligno – GIULIANO PERGOLESI
Notizie storiche
Questa parrocchia fu eretta l’11 novembre 1957 con decreto vescovile di mons. Siro Silvestri. La chiesa parrocchiale fu innalzata, nella pianura tra Spello e Cannara, su un terreno acquistato dalla Confraternita del Crocifisso, per cui ebbe il titolo di S. Croce; essa fu consacrata dal Vescovo mons. Giovanni Benedetti il 26 marzo 1982. Architetto fu il folignate Franco Antonelli (1929-1994), che volle una composizione caratterizzata più all’interno che all’esterno, un ambiente che facesse sentire i fedeli presenti alle celebrazioni, tutti uguali attorno all’altare; usò anche materiali poveri, che però divenissero eloquenti attraverso coraggiose linee plastiche. La costruzione della casa parrocchiale, del salone e dei locali per il catechismo cominciò nel 1965 e precedette quella della chiesa.
Questa parrocchia nel 1985 contava 1342 anime; nel 2012 ne conta 1650.
Nel 1986 furono incluse in questa parrocchia le ex-parrocchie di S. Maria del Limite e di S. Maria del Mausoleo.
Il giudizio complessivo sulla comunità parrocchiale è stato dato recentemente in questi termini: “La parrocchia di Santa Croce…che tipo di parrocchia è diventata? È rimasta sempre campagna, anche se ha conosciuto un grande mutamento sociale e culturale. I fratelli [= i piccoli fratelli di Jesus Caritas] trovarono case poverissime senza acqua e luce, un telefono pubblico soltanto e sostennero tante lotte con la gente…una fra tutte: far mandare alle scuole superiori i figli (i ragazzi del tempo ricordano che addirittura i fratelli li portavano a scuola con un pulmino!). Oggi Limiti è certamente imborghesita, ma è rimasta ancora una terra di valori saldi e la convivenza di tante generazioni nelle case (è frequente che si parta dai bisnonni per arrivare ai pronipoti) aiuta i giovani a crescere sani. La parrocchia non sarà una fucina di attività, però è veramente una famiglia e tutti si sentono conosciuti e amati dai piccoli fratelli”.
Primo parroco di Limiti fu Don Venanzo Peppoloni (1960-1969), a lui succedette nel 1970 il priore Giancarlo Sibilia, fondatore della Comunità dei piccoli fratelli di Jesus Caritas (1969), ordinato presbitero nello stesso anno 1970. Il priore Giancarlo ebbe rapporti molto amichevoli con l’architetto Antonelli e poté testimoniare che questi era guidato, nella costruzione della chiesa parrocchiale di Limiti, dai nuovi criteri liturgici promulgati dal Concilio ecumenico Vaticano II con la costituzione Sacrosanctum Concilium.
Dopo Don Giancarlo Sibilia, divennero parroci fratel Piero Saffirio (1982-1998) e fratel Gabriele Faraghini (dal 1998), anch’essi membri dell’Istituto di vita consacrata di diritto diocesano “Jesus Caritas”; recentemente è tornato parroco fratel Piero Saffirio, e il suo vicario parrocchiale è il priore Giancarlo Sibilia.
Questa comunità parrocchiale celebra la Festa della Esaltazione della Santa Croce (14 settembre) con particolare solennità.
Nei confini della parrocchia sono situate anche le cappelle di S. Maria del Mausoleo, che risale al XVI secolo, e di S. Marinella.
Dante Cesarini
La realtà attuale
Con il parroco fr. Piero Saffirio, della Comunità Jesus Caritas, collaborano il Vicario parrocchiale fr. Gian Carlo Sibilia, i membri del Consiglio P., quelli del Consiglio AA. EE., dodici catechisti e gli operatori della Caritas P.
Riportiamo di seguito alcune risposte al questionario della Prima Visita Pastorale di Mons. Gualtiero Sigismondi.
A proposito della catechesi dei fanciulli e dei ragazzi, si scrive: “Si sta pensando di organizzare il catechismo con incontri ridotti di numero, ma presenti i genitori”; riguardo a quella degli adulti, si dice: “C’è il gruppo del canto, che si incontra settimanalmente. C’è un gruppo di supporto all’attività liturgica e di presenza quasi quotidiana alla Celebrazione Eucaristica”.
Sull’Oratorio si informa che “[…] c’è da circa trent’anni. Sono abitualmente coinvolti dai venti ai trenta ragazzi e una decina di giovani”.
In riferimento alla liturgia, si afferma: “Questa Parrocchia è nata durante il Concilio Ecumenico Vaticano II e pertanto è partita da subito con la linea e i fondamenti dettati dallo stesso Concilio”; si aggiunge: “Esiste un gruppo di ministranti e un gruppo del canto con incontri di preparazione ai diversi momenti liturgici dell’anno”.
Gli animatori musicali sono: “Organista e direttore del Coro”; queste le particolari iniziative: “Due o tre volte all’anno, dopo l’Eucaristia domenicale, si fa un’agape fraterna. Nei mesi estivi si invitano le persone ai Vespri, presso l’Abbazia di Sassovivo”; “Si fanno i corsi di preparazione al Matrimonio, organizzati con 8/9 incontri, al termine dei quali ci sarebbe il desiderio di proseguirli, ma non si riesce e concretizzare”.
Una segnalazione, infine: “Nella catechesi di preparazione ai Sacramenti della iniziazione cristiana è urgente trovare formule comuni, che consentano di coinvolgere di più i genitori”.
Nella parte quinta del questionario si legge che per la vita diocesana, “Vi è molto interesse, quando è presente il Vescovo, molto meno negli altri casi”.
Alcune note sul Consiglio Pastorale: ad esso “ […] partecipano le persone che prestano servizio a vario titolo o partecipano abitualmente alla vita comunitaria. Ogni anno si eleggono due genitori dei bambini che si preparano alla Prima Comunione e altri due dei ragazzi che si preparano alla Cresima. Il servizio prestato è collaborativo, in un clima molto familiare”.
Riguardo alla testimonianza della carità, fr. Piero informa che la Caritas P. “Svolge il suo servizio proponendo gli aiuti del banco alimentare, rendendosi disponibile ad un sostegno per il dopo-scuola dei bambini e per l’alfabetizzazione degli adulti provenienti da altri paesi”; circa la “solidarietà di respiro mondiale” egli scrive: “Si attuano iniziative legate essenzialmente alla presenza di nostri Piccoli Fratelli in zone di frontiera, quali Haiti, Palestina, Africa e Centro-America”.
Una nota sul disagio giovanile: “Ogni tanto questo tema viene affrontato in modo informale con insegnanti della Parrocchia”.
Per concludere, segnaliamo il Notiziario Parrocchiale, “che esce 3/4 volte all’anno”.
Sergio Andreoli