Non va difesa la COOP, ma i cittadini
Il dibattito relativo all’area dell’ex-zuccherificio è molto vivace e tanti commenti sono pervenuti e visibili al nostro sito internet www.gazzettadifoligno.it. Invitiamo i lettori a esprimere la propria opinione arricchendo l’edizione cartacea della Gazzetta: ospitiamo oggi il pensiero del Consigliere Provinciale UDC Maurizio Ronconi.
Se la riqualificazione dell’area dell’ex-zuccherificio dovesse davvero rappresentare il volto della Foligno di domani, ci sarebbero motivi di grave preoccupazione. Quello che stupisce è che gli attuali amministratori sembrano riporre ogni speranza di rinascita urbanistica in un progetto che appare sempre di più estraneo alla storia e anche alle esigenze della città. Manca invece un progetto vero, complessivo e non solo urbanistico, di sviluppo e di vivibilità della città. Dal terremoto ad oggi abbiamo assistito a un drammatico degrado abitativo, commerciale e sociale del centro storico, che ha contaminato perfino quelle zone, come il complesso de “Le Scale”, che erano state proposte come nuovo centro direzionale, commerciale e cuore pulsante della città. È impossibile condividere che a Foligno, che ha a pochi passi un centro storico agonizzante, praticamente disabitato, ci sia necessità di oltre cento appartamenti nelle nuove e improbabili torri progettate nel centro commerciale che sorgerà nell’area dell’ex-zuccherificio, che a fronte di un’attività commerciale del centro storico ridotta allo stremo, si possa rilanciare l’economia con decine di nuove attività commerciali e di servizi, che magari, a differenza degli altri, potranno beneficiare di una sorta di monopolio viario, in modo che tutti, folignati e stranieri, siano obbligati a transitarci davanti. La Coop Centro Italia, come ogni imprenditore interessato alla propria azienda, ce la racconta dal suo punto di vista, ma soprattutto è grave che non ce la raccontino giusta gli amministratori di Foligno, per i quali l’azienda da difendere non è la Coop, ma la collettività cittadina. Alla vigilia dell’apertura della nuova SS77, che renderà di nuovo centrale Foligno, baricentrica rispetto a parte importante dell’Italia centrale e nodo della comunicazione Adriatico-Tirrena, immaginare che l’operazione risolutiva consista nella costruzione dell’ennesimo centro commerciale questa volta appesantito anche da decine di nuovi appartamenti, è sciocco e segno di grave inadeguatezza amministrativa. Non credo neppure che i Folignati siano davvero concordi nel condividere una soluzione che non solo non risolverà alcun problema, ma renderà definitivamente drammatici tutti gli altri. In tutto questo, ma anche su altre questioni purtroppo all’ordine del giorno, come la chiusura della Cassa di Risparmio, la quasi certa dismissione della ASL, si rileva un silenzio rassegnato o una soddisfazione di maniera, segni ambedue di un’impotenza amministrativa che allarma e che non fa presagire alcunché di positivo per la città.
Maurizio Ronconi