Giovani, artigianato e industria
Perché i giovani si stanno allontanando dagli istituti professionali?
Nell’attuale clima economico, trovare un lavoro per un giovane appena uscito da scuola è un’impresa di grande difficoltà. Gli studenti di liceo che si trovano nella necessità di lavorare dopo il diploma sono in una condizione di svantaggio rispetto ai colleghi degli istituti professionali, perché del tutto privi di una formazione pratica. Allo stesso tempo però, in molti escludono a priori l’idea di iscriversi a una scuola di avviamento professionale, e una grande percentuale degli iscritti tende ad abbandonare gli studi in corso, senza ottenere le qualifiche necessarie per poter accedere a tirocini e stage in azienda. In merito a questo problema si sono espressi alcuni giovani esponenti umbri dei principali partiti politici italiani, ai quali abbiamo chiesto un parere relativamente a questo fenomeno. Il responsabile giovani UDC per la Provincia di Perugia Lorenzo Schiarea vede con ottimismo le promesse del Ministro Profumo che “assicura zero tagli e intende prolungare l’obbligo scolastico di un anno con qualifiche professionali che inseriscano direttamente i ragazzi nel mondo del lavoro per evitare così gli abbandoni”. Marco Ambrogioni, di Sinistra Ecologia e Libertà, dimostra invece preoccupazione per la chiusura degli stabilimenti Umbri di importanti imprese come Merloni e Spigadoro, e per la crescente competizione tra i giovani per ottenere posti di lavoro sempre più rari e che necessitano di maggiore specializzazione. Rocco Russo, presidente provinciale di Perugia della Giovane Italia (PdL), esprime perplessità nei confronti del sistema scolastico in generale, che sembra aver perso la sua funzione educativa specie negli istituti professionali, che sono visti dai genitori come un’alternativa di minor valore rispetto a un qualsiasi liceo. Michele Benedetti, del PD, invita a una dose di realismo e a non sottovalutare il valore di un’educazione tecnica, ricordando che il CEDOFOP (Centro Europeo per lo Sviluppo e la Formazione Professionale) ha stimato che nei prossimi anni occorreranno 16.000.000 di persone per occupare posti di lavoro altamente qualificati. Una proposta interessante arriva infine dal coordinatore provinciale di Generazione Futuro (Futuro e Libertà), Michael Surace: considerata l’importanza dell’artigianato e della piccola impresa nella nostra regione, potrebbe essere d’aiuto importare in Umbria il progetto ‘Non uno di meno’ adottato dal Comune di Milano. “Il progetto – spiega Surace – ha offerto l’opportunità a più di 300 studenti di poter acquisire una qualifica professionale triennale dopo il completamento delle scuole medie, con la possibilità di proseguire con un quarto anno che porta al diploma professionale e un quinto anno per acquisire il diploma di maturità per coloro che volessero accedere all’alta formazione e all’università”.
Ci si augura che il nuovo governo e le amministrazioni locali sappiano intraprendere le giuste iniziative per ridare importanza alla formazione professionale, creando i legami necessari tra scuole e imprese e stimolando la crescita e l’entusiasmo verso la qualità che da sempre contraddistingue i nostri settori produttivi.
© Gazzetta di Foligno – FRANCESCA FELICETTI