Palazzo Trinci

L’affaire Fulginart in Consiglio Comunale

L’opposizione attacca la giunta: “inefficienza, pressappochismo e incapacità”

“Va ricordato che questa è una vicenda che affonda le radici nel passato. È una vicenda legata anche alle dimissioni di un assessore. Questa è una situazione che, permettetemi di dirlo, è il frutto di una incapacità amministrativa e di governo che dura da anni”. Queste le parole del consigliere Stefania Filipponi di Impegno Civile, durante l’ultimo Consiglio Comunale riunitosi giovedì 9 febbraio. Al primo punto dell’ordine del giorno: vicenda Fulginart. Come noto, la cooperativa folignate in associazione temporanea d’impresa con la coop Centro Servizi, vincitrice del maxi-appalto per la gestione del circuito museale, si è vista sospendere dal Tar dell’Umbria l’aggiudicazione dei servizi museali dopo che la RTI Sistema Museo, seconda classificata al bando, ha presentato ricorso.
L’assemblea consiliare ha firmato, in sede di consiglio, una mozione presentata da tutti i gruppi politici proprio sulla vicenda che ormai da mesi incombe sui ventuno lavoratori. Importante ricordare, che il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva della sentenza del Tar, presentata dalla stessa Fulginart. L’opposizione ha chiesto spiegazioni sul perché il Comune di Foligno non sia costituito parte civile nel giudizio di merito davanti al Consiglio di Stato per difendere la correttezza del proprio operato: “Non si comprende per quale ragione – spiega la Filipponi – l’amministrazione non abbia ritenuto di dover ‘difendere’ l’operato della commissione anche dinanzi al Consiglio”. L’amministrazione, tramite una nota diffusa dal Sindaco Mismetti (assente al Consiglio), ribadisce che il Tar ha riscontrato la correttezza degli atti e dell’operato della commissione giudicante ed esprime “piena fiducia nel lavoro svolto”. Ma l’accusa del centrodestra è chiara: il tribunale amministrativo ha annullato l’aggiudicazione fatta dalla commissione in favore della Fulginart e, conseguentemente, ha censurato gli esiti della gara e le decisioni della commissione di gara che non ha riscontrato la mancanza di un documento previsto nel bando, a pena di esclusione. È la stessa Elisabetta Piccoletti assessore alla cultura (anche lei assente), a rispondere sulla questione durante la seconda commissione consiliare svoltasi martedì di fronte ad un cospicuo numero di lavoratori: “Abbiamo sostenuto di essere in presenza di un così detto ‘falso innocuo’. Il documento sì non è stato presentato, ma non c’era nessun danno e nessuna volontà di mascherare informazioni da parte della commissione. La nostra procedura era congrua. L’Ufficio Legale dell’Ente ha sostenuto e sostiene che noi non avevamo la possibilità, i ‘motivi’, per costituirci parte civile nel procedimento al Tar. Perché non essendo contestato nessuno dei comportamenti dell’Amministrazione comunale, non avevamo motivazioni valide per costituirci”.

© Gazzetta di Foligno – SONIA RICCI

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