Don Franco Pellicciari

È morto Don Franco Pellicciari

Per tanti anni si è dedicato alla gestione della Gazzetta

Tra la Festa della Madonna del Pianto e l’inizio delle celebrazioni in onore del nostro Patrono S. Feliciano, Don Franco Pellicciari è andato incontro a quel momento decisivo in cui ogni creatura è invitata a consegnare la propria vita nelle mani di Colui che ce l’ha donata.
Nato a Foligno nel 1924, primo di tre fratelli, da Sante ed Ester Donati, ebbe il dono di essere educato in famiglia alla fede, allo spirito di sacrificio e all’attaccamento al senso del dovere. Venne ordinato sacerdote il 27 giugno 1948 dal Vescovo Mons. Chiocca. Fu parroco dapprima a Cassignano (1949-1953) e successivamente, per dieci anni, a Colfiorito (dal 1953 al 1963). Dopo una breve presenza a Budino (1963-1965) approdò a Colle S. Lorenzo, dove vi rimase per quasi 45 anni, fino a quando la malattia cominciò a indebolire la sua pur forte fibra. A seguito della ristrutturazione delle parrocchie, nel 1988 Mons. Benedetti lo nominò parroco in solido della giovane Parrocchia del Buon Pastore. L’anno seguente, a seguito della sopravvenuta suddivisione del suo territorio, venne nominato parroco in solido della parrocchia di S. Biagio in Pale ed Economo spirituale a La Franca. In tutte queste comunità, che potremmo anche definire periferiche, non ha mai fatto mancare ciò che è essenziale per la vita della Chiesa: la Parola, l’Eucaristia e il servizio ai fratelli. Ha perfino indossato l’abito del lavoratore quando era necessario provvedere al decoro e alle necessità materiali delle chiese e delle case canoniche in cui è vissuto.
Insegnante di religione nelle scuole statali, ultima delle quali l’ITIS di Foligno, ha dedicato molto del suo tempo e delle sue energie per il nostro settimanale diocesano, che egli amava definire “la grande famiglia della Gazzetta”. È stato il suo un lavoro umile e silenzioso, ma al tempo stesso determinato e appassionato.
Consapevole del suo carattere battagliero e a volte anche severo, non è mai venuto meno all’ascolto degli altri, all’autocritica e alla volontà di partecipare fino all’ultimo agli appuntamenti del nostro presbiterio. Nominato nel 2009 canonico della Cattedrale, ha infine abbracciato con spirito di abbandono fiducioso al Signore il tempo della malattia e della fragilità, desiderando morire nella povertà.
Il Signore, che affida il grande tesoro del Vangelo in fragili vasi di creta, doni ora a Don Franco il centuplo promesso a quanti abbandonano padre, madre, fratelli e campi per annunciare il regno di Dio e gli conceda la gioia di esultare per sempre nella liturgia del cielo.

Mons. Giovanni Nizzi, Vicario Generale

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