Ancora il dibattito sulla sicurezza in città
La città di Foligno è sicura? Viene percepita come sicura dai suoi cittadini? In tanti si chiedono quali siano le reali condizioni della sicurezza cittadina, alla luce dei più recenti fatti di cronaca (invero non molti). In città la questione viene discussa da molto tempo, alimentata dal martellamento quasi quotidiano dei mass-media nazionali e locali sull’argomento, e riattizzata dalla paura atavica del “diverso”, dello zingaro delinquente, figura che più di tutti turba i sonni del cittadino medio. Amplificato da tali fonti, il dibattito si trasferisce nei palazzi della politica e dell’amministrazione cittadina, dove viene rispolverato ogni qualvolta accade qualche fatto di cronaca rilevante, tale da far suonare più di un campanello di allarme (come successe la scorsa estate con la sparatoria di Maceratola). Ed è della scorsa settimana la riproposizione in Consiglio Comunale di una mozione già presentata dall’opposizione, che ha contribuito al riacutizzarsi della polemica sulla diversa percezione della città come pericolosa o meno. La mozione, presentata dall’opposizione già nel 2010, ma mai votata, chiede alla Giunta comunale l’istituzione di un Osservatorio permanente sulla sicurezza a Foligno, denominato “Foligno è casa mia”. Un osservatorio, hanno tenuto a precisare i consiglieri del PDL, non escludente, partecipato, che comprenda esponenti delle diverse forze politiche, delle forze dell’ordine, delle comunità di immigrati maggiormente rappresentative, cittadini. Tale osservatorio dovrebbe monitorare le situazioni di criticità in materia di sicurezza e proporre soluzioni partecipate. Il consigliere Mancia, stigmatizzando il comportamento della maggioranza che non ha ancora votato un’importante mozione dopo 16 mesi dalla sua prima presentazione, ha proposto l’istituzione di un numero verde telefonico a disposizione dei folignati per la segnalazione di pericoli. È stata poi ribadita l’opzione di dotare il centro storico di un maggior numero di telecamere di sorveglianza con la creazione di una centrale unica di controllo, necessità sostenuta dall’esponente del PSI Belmonte, che ha suscitato in alcuni consiglieri della maggioranza la domanda: “Ma chi controllerà il controllore?” Il consigliere Filipponi ha sostenuto che i folignati ormai percepiscono come insicura e pericolosa la loro città, soprattutto nelle ore serali. Gli esponenti del PD, per bocca del capogruppo Patriarchi, hanno risposto che la città è sostanzialmente più tranquilla di quanto si creda, e che molto è stato fatto in questi anni sul fronte della prevenzione e contrasto alla microcriminalità. Il PD ha chiesto di ritirare la mozione e di portare la discussione nella Commissione apposita, anche invitando le parti interessate per un’attenta valutazione dei fenomeni. Infine il consigliere Santarelli di SEL, polemizzando con coloro che considerano Foligno come molto pericolosa (“Foligno è casa mia… e qui comando io” è stata la boutade), si è detto disposto ad un confronto serrato sulla questione, ma solo dopo la nozione di dati certi e documentati sui fenomeni delinquenziali a Foligno. Nessuno sembra aver sollevato lo spinoso problema della penetrazione della criminalità organizzata negli affari cittadini. Le mafie sono già presenti in tutta l’Umbria. A Foligno?
© Gazzetta di Foligno – MARCO COLABRESE