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Un “Cantiere di speranza”, la visita pastorale alla Beata Angela

Coincisa con l’inizio dell’avvento, la visita pastorale del vescovo Gualtiero alla parrocchia cittadina della Beata Angela da Foligno ha avuto il sapore di una tenera carezza del Padre per tutti noi suoi figli. Anche i testi liturgici di quei giorni annunciavano ai nostri cuori parole di speranza: “Consolate, consolate il mio popolo” (Is 40,1); il Signore come un pastore “porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri” (Is 40,11). Si è svolta, per provvidenziale coincidenza, subito dopo la visita all’Unità Pastorale “Valle del Topino”, alla quale, solo da un mese, era stata annessa. Una continuità di calendario e di conoscenza di un territorio e popolo di Dio che sempre più desidera, pur nelle specificità delle diverse parrocchie, camminare e crescere assieme nei prossimi anni per una “pastorale d’insieme” concreta e feconda. Una visita durata dodici giorni, con qualche pausa per altre urgenze pastorali di mons. Sigismondi, che è venuta via via crescendo in uno sviluppo di incontri e ascolti che hanno permesso di entrare capillarmente nelle variegate problematicità e ricchezze della comunità.

Il programma, ben calibrato dal consiglio pastorale parrocchiale sotto la guida del parroco p. Claudio e del vice parroco don Norberto, è stato vissuto e gustato pienamente nelle sue singole fasi. La fresca e innocente vivacità dei bambini delle scuole elementari e d’infanzia di Prato Smeraldo, la calda accoglienza degli operatori della cooperativa La Locomotiva e dei suoi sorridenti e sinceri ospiti, hanno accompagnato i primi passi del nostro pastore all’interno del quartiere. Territorio ben delimitato dal fiume Topino, dalla ferrovia e dalle superstrade. Anche la ricorrenza il 4 dicembre di santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco, è stata celebrata con una santa Messa in caserma. Le visite compiute ai malati e agli anziani, sotto la guida dei ministri della comunione, sono state occasione di riflessione sulla presenza del dolore nella vita umana e di edificazione per la paziente serenità e la robusta fede incontrata. Le diverse liturgie (penitenziale, unzione degli infermi, adorazione…) e gli incontri con gli operatori pastorali hanno completato l’opera di conoscenza e di discernimento per un futuro migliore.

Nella solenne liturgia eucaristica di domenica 11 dicembre, a chiusura della sua visita, il nostro pastore ci ha lasciato queste parole di augurio: “Facendovi visita ho potuto constatare che la vostra Parrocchia è un “cantiere” di speranza in continuo allestimento: lo è in senso reale, perché sono finalmente iniziati i necessari e improrogabili lavori di adeguamento e di ampliamento dell’edificio di culto; lo è anche in senso pastorale, perché la Parrocchia della Beata Angela, come testimonia l’opera generosa di alcuni fedeli laici e la presenza del cammino neocatecumenale, è impegnata ad alimentare la fiamma viva dello Spirito; lo è pure nel senso sociale perché la rapida espansione dell’edilizia popolare ha favorito un flusso migratorio. Ho preso atto con soddisfazione del servizio svolto dalla Caritas parrocchiale, che cerca di rispondere alle attese dei più poveri e bisognosi, attuando un metodo di lavoro che non si arresta di fronte alla necessità materiali, ma sa perfino interpretare dentro questi bisogni i desideri più profondi”.

© Gazzetta di Foligno – CLAUDIO MONTOLLI

 

Notizie storiche

La costruzione, nella periferia nord di Foligno, della chiesa dedicata alla Beata Angela obbedì a un criterio architettonico di estrema semplicità; il disegno venne approntato dall’architetto Alfredo Raponi di Foligno. La prima pietra venne posta il 18 giugno 1983. I lavori più importanti durarono dal 1984 al 1989; mancava tuttavia il completamento dell’opera, che si ebbe, lentamente, negli anni successivi. Il bell’altare al centro del presbiterio fu benedetto dal vescovo Giovanni Benedetti nel 1988. La casa parrocchiale è ancora da costruire.
Il titolo di questa chiesa e quindi di questa parrocchia non fu all’inizio quello della Beata Angela, ma quello di S. Antonio Maria Pucci, un religioso della congregazione dei Servi di Maria, vissuto nel secolo XIX e canonizzato nel dicembre 1962; infatti la chiesa sorse nel territorio della parrocchia di S. Giacomo, officiata allora dai Servi di Maria. Il titolo della Beata Angela fu ufficializzato nel 1986. La chiesa venne finalmente dedicata il 24 ottobre 1993 dal vescovo Arduino Bertoldo.
Questa parrocchia contava, nel 1985, 3.300 abitanti; nel 2011 ne conta 2.801.
Il parroco fondatore può essere considerato Don Giuseppe Cavaterra (1924-2008), che officiò in questa chiesa dal 1987 al 2002. Benché avanzato negli anni e pur provenendo dalle prolungate fatiche espletate nella parrocchia di S. Michele in Scafali, questo degno sacerdote si impegnò con molto coraggio a dare una fisionomia cristiana anche alla nascente comunità della Beata Angela.
Dal punto di vista spirituale, questa parrocchia, posta nel quartiere di Prato Smeraldo, ultima nata tra quelle della periferia di Foligno, sta assolvendo a un importante compito di coesione all’interno del quartiere sorto molto recentemente e abitato da famiglie di diversa provenienza, anche dall’Europa orientale, di varia cultura e disuguale sensibilità religiosa. È un quartiere definibile “quartiere-dormitorio”. Questa parrocchia è chiamata a praticare, pastoralmente, la prima evangelizzazione.
Nel 1986 questa parrocchia incluse anche l’ex parrocchia di San Sebastiano, di cui, a cominciare dal 1998, si presero cura i parroci dell’Unità pastorale “Valle del Topino”.
Nel 2011 si sono avuti cambiamenti importanti nella guida di questa comunità: è terminato il mandato di Don Marcello Sorbelli, successore di Don Giuseppe Cavaterra, ed è iniziato quello del padre stimmatino Claudio Montolli. Infatti questa parrocchia è stata aggregata all’Unità pastorale “Valle del Topino”, formata dalle parrocchie di S. Giovanni Battista in S. Giovanni Profiamma, S. Martino di Vescia, Santa Maria in Belfiore, Maria Ss. Assunta in cielo di Pieve Fanonica, Santa Maria ed Anna in Capodacqua.
Don Norberto Mitogo, proveniente dalla Guinea Equatoriale, già collaboratore di Don Marcello Sorbelli, ha ricevuto il mandato di servire l’intera Unità pastorale “Valle del Topino”. I diaconi permanenti Tommaso Calderini e Luigi Presilla sono collaboratori del padre Claudio Montolli.

DANTE CESARINI

 

La realtà attuale
Con p. Claudio Montolli, della Congregazione delle Stimmate di N.S.G.C., successore di d. Marcello Sorbelli, collaborano il vicario parrocchiale d. Norberto Mitogo Esono, i diaconi Tommaso Calderini e Luigi Presilla, i membri del Consiglio P., quelli del Consiglio AA. EE., i catechisti, i lettori, gli operatori della Caritas P., il Coro parrocchiale e i Ministri straordinari della Comunione: Nina, Caterina, Graziella e Stefano.
Riportiamo di seguito alcune risposte al Questionario della Prima Visita Pastorale di Mons. Gualtiero Sigismondi.
Nella parte relativa alle Zone e Unità Pastorali, fra l’altro, si afferma: “Più che le Zone, le Unità Pastorali sembrano dare per il futuro migliori risposte alle realtà socio-culturali, in considerazione che occorre passare ad una pastorale integrata e considerando il calo delle vocazioni sacerdotali. […]”.
A proposito della Catechesi agli adulti, si elencano queste iniziative: “Incontri mensili proposti ai genitori dei ragazzi delle Cresime e delle Comunioni. Catechesi battesimale proposta nelle case a genitori e padrini: due o tre incontri. Centri di ascolto in Avvento e Quaresima. L’anno passato c’è stata l’iniziativa di Incontro settimanale itinerante nelle case, con Rosario e Lectio sulle Letture della Domenica seguente”.
Riguardo alla vita liturgica, si fa presente: “Durante l’incontro di catechismo, i ragazzi vengono educati sia alla preghiera sia alla conoscenza dei vari momenti, che la liturgia offre, anche con il servizio di ministranti, che nella nostra parrocchia, per tradizione (da quando vi era don Giuseppe Cavaterra), è quasi riservata ai fanciulli, che si preparano alla Prima Comunione”.
In merito alle Feste, si osserva: “Non abbiamo feste particolari ([…] forse occorre cercare un altro momento significativo, per celebrare, così, una festa, che coinvolgerebbe la Parrocchia a lei intitolata)”.
Nella Parte quinta del Questionario si legge che in parrocchia esiste “Solo il Cammino Neocatecumenale, diviso in due comunità. L’inserimento nella vita parrocchiale è solo a livello individuale”; per il servizio dei Diaconi, tra l’altro, si suggerisce: “[…] Per il futuro potrebbero essere collocati in luoghi dismessi da parroci, per garantire una presenza pastorale a nome del parroco (e non in sua sostituzione)”.
Riguardo alla Caritas, si informa: “Svolge il suo servizio in due incontri mensili: il II giovedì del mese Centro di ascolto, e il IV giovedì del mese consegna dei viveri.
Circa la solidarietà, si dice: “[…] In passato abbiamo organizzato l’iniziativa Adotta una scuola per la Guinea Equatoriale, sotto il patrocinio di d. Norberto, mediante la sottoscrizione di quote mensili”, mentre del problema del disagio giovanile, si afferma: “È difficile operare su queste problematiche. Unico tentativo è quello di portare i singoli individui a partecipare ai nostri incontri e in generale alla vita dei ragazzi, che frequentano la parrocchia”.

SERGIO ANDREOLI

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