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Caritas di Foligno “azienda che non conosce crisi”

Forse voleva dire proprio questo l’uomo sulla cinquantina incontrato sere fa alla sede Caritas di San Giacomo: a Foligno diverse imprese sono in difficoltà e licenziano, solo la Caritas non manda via le persone che sempre più spesso vanno a bussare per richieste di aiuto. Sempre più gente, sempre più richieste. I dati sono eloquenti. La Caritas offre tutte le sere ottanta pasti presso la sua mensa, ora più frequentata da persone e famiglie di Foligno. Settanta famiglie sono state aiutate in due anni con 130.000 euro raccolti dal fondo di solidarietà promosso dai Vescovi umbri. Oltre 2000, solo quest’anno, i donativi di vestiario e biancheria, per non parlare dei soccorsi quotidiani per bisogni improvvisi di denaro, bollette in scadenza, libri scolastici. A proposito di scuola, cresce la domanda di sostegno per allievi in difficoltà e, in genere, di ripetizioni gratuite dalle elementari all’università. In Caritas c’è già un buon numero di volontari, per lo più insegnanti in pensione, ma la richiesta è pressante, dovendosi intervenire non a gruppi ma da persona a persona. Per non parlare dell’importanza del doposcuola e dell’alfabetizzazione di stranieri e profughi. Altri volontari qualificati lavorano presso il centro di ascolto, aperto tre volte alla settimana. E poi ci sono i servizi, oggi più necessari che mai, come quello psicologico, sociale e legale. Ma la Caritas diocesana accompagna le richieste di solidarietà anche con un forte lavoro di formazione e di sensibilizzazione. Tra le prime, veniamo a sapere che riparte anche quest’anno il fondo di solidarietà delle Chiese umbre e che è pronto il prestito della speranza per famiglie e imprese, nato da un accordo tra Vescovi italiani e Abi. Va bene anche la fattoria solidale, mentre per l’iniziativa adotta una famiglia si è in attesa di maggiore generosità dai folignati meno toccati dalla crisi. Per la formazione il programma è ambizioso e i lettori possono seguirlo settimanalmente dalle nostre colonne. Segnaliamo soltanto un paio di iniziative importanti e singolari: la convenzione con gli Istituti superiori della città che porta i ragazzi sospesi qualche giorno dalla scuola a fare alcuni servizi in Caritas – mensa, fattoria e persino doposcuola – e la possibilità per studenti universitari di svolgere tirocini accreditati. Naturalmente tutto il servizio Caritas si giova anche della collaborazione con il Comune e l’Asl su progetti condivisi. Non solo la Chiesa locale, infatti, ma anche le istituzioni cittadine sanno quanto sia provvidenziale una carità autentica; e sanno anche che le strutture pubbliche, la politica e i servizi devono rispondere, prima di altri, in modo adeguato ai bisogni di oggi. La solidarietà serve a fare sintesi tra la giustizia, che è invocata per rinnovare le strutture del welfare, e la carità, che è animata dalla logica del dono. Anche a Foligno occorre una politica che prenda sul serio tutto il mondo della solidarietà. E il principio della solidarietà, anche nella lotta alla povertà, va affiancato da quello della sussidiarietà, grazie al quale è possibile stimolare lo spirito d’iniziativa e di servizio.

© Gazzetta di Foligno – ANTONIO NIZZI

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