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I giovani, la vita, la fede

XII Convegno Nazionale di Pastorale Giovanile

Dal 10 al 13 novembre scorso si è tenuto a Roma il XII Convegno Nazionale di Pastorale Giovanile sul tema “Crescere insieme per la vita buona”. Anche il Servizio diocesano di Pastorale Giovanile della nostra Diocesi ha partecipato con una delegazione guidata dal nuovo responsabile Michele Tufo, nominato venerdì scorso da S.E. Mons. Gualtiero Sigismondi, subentrando così a Fratel Adriano da poco trasferito ad Udine. Il neo direttore per il prossimo triennio si avvarrà del vice direttore David Martelli e dell’assistente spirituale don Roy Antony Valiyaparambil. Con questo nuovo incarico, Michele Tufo lascia il ruolo di vice direttore della Caritas Diocesana.
Il nucleo tematico del Convegno Nazionale è stato “la vita buona in Gesù”, la bellezza del vivere nella sua casa, cioè nella Chiesa. La comunità cristiana, ha sottolineato Don Cesare Pagazzi, deve puntare a far sentire i giovani a casa, aiutandoli ad abbandonare le loro paure e a diventare “costruttori della civiltà dell’amore”. La Chiesa deve però essere aperta e accogliente non solo con coloro che si sentono “di casa”, ma anche e soprattutto con coloro che non sono di casa, dal momento che i cristiani effettivi non sono solo coloro che frequentano la parrocchia. L’unica arma per liberare i giovani dalle loro paure è la stima; i giovani vanno stimati e apprezzati, perché la stima è per sua natura diffusiva: chi si sente stimato a sua volta stima gli altri. Parlare dei giovani solo in termini di “disagio giovanile” stigmatizza l’incertezza tipica dell’età adolescenziale e fa dimenticare che “Dio garantisce un posto a ciascuno di noi”, che Dio è il primo a stimare ciascuno di noi. Da qui l’importanza anche dell’accompagnamento spirituale per un giovane, come ha affermato Don Nico Dal Molin, direttore del Centro Nazionale Vocazioni.
Il fulcro dei lavori è stato per certi aspetti quello degli incontri a tre Diocesi, con successiva elaborazione/proposta di alcuni orientamenti pastorali irrinunciabili per i prossimi anni. La nostra diocesi si è confrontata con quella di Montecassino e con quella di Lungro, e dal dialogo/scambio sono emerse in particolare tre “urgenze”: evitare la dispersione dei giovani dopo la cresima; unire al sapere e al saper fare il saper essere testimoni e pastori; impegnarsi concretamente ad ascoltare i giovani.
Altro momento chiave del convegno sono stati i laboratori tematici, cioè tre assemblee specifiche dedicate a Ragazzi (11-13 anni), Adolescenti (14-18) e Giovani (19-30 anni) e incentrate rispettivamente sul periodo post iniziazione cristiana, sull’educazione dei sentimenti e degli affetti e sulla spiritualità/accompagnamento spirituale.
Grande sorpresa è stato il saluto inaspettato di S.E. Mons. Domenico Sigalini – ormai guarito dopo aver rischiato la vita a causa di un grave incidente – durante la S. Messa presieduta dal Cardinale Vicario della Diocesi di Roma, Agostino Vallini. Ricordiamo che mons. Sigalini è stato tutor del recente Sinodo dei Giovani. Infine, un momento di grande interesse è stato l’originale itinerario romano “by night”, organizzato dalla Pastorale Giovanile di Roma, alla scoperta del cuore pulsante della fede e della cristianità.
La Pastorale giovanile – è stato ribadito – è la Pastorale dei giovani e la Pastorale per i giovani, i quali si trovano perciò ad essere allo stesso tempo attori e beneficiari. Il formatore quindi è prima di tutto egli stesso cristiano e, come ha sottolineato Don Innocenzo Gargano, solo dopo il confronto serio e personale con la parola di Dio, può andare incontro agli altri. Nessuno può dare ciò che non ha; se non abbiamo noi stessi l’acqua da bere, cosa possiamo dare agli assetati della verità e della vita vera?

© Gazzetta di Foligno – SARA ROSSI

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