festa del ciao03

L’ACR: la risposta giusta per educare alla vita buona del Vangelo

Domenica 16 insieme alla mia famiglia sono andata a Orvieto alla Festa Regionale del CIAO organizzata dall’Azione Cattolica Ragazzi. Molti i ragazzi e gli educatori di Foligno provenienti dalle parrocchie di S.M. Infraportas e S.M. in Campis.
“Punta in alto”. Questo lo slogan che accompagnerà i ragazzi in tutto il cammino di quest’anno associativo: raggiungere la vetta per scoprire il volto di Gesù con compagni di viaggio stretti in cordata, perché la fatica della salita, se condivisa, diventa più leggera.
Quattro sono stati i segni scelti dagli educatori dell’ACR per animare il grande gioco che ha coinvolto i ragazzi per tutta la giornata: il fuoco, la mappa, la borraccia e la torcia. Per la salita non serve altro.
Il fuoco che scalda e ci stringe fraternamente insieme; la mappa che permette di non farci smarrire la strada come l’ascolto della Parola di Dio che orienta la vita; la borraccia che serve a dissetarci come la preghiera che ci rigenera e dà forza; la torcia che illumina nel grande buio e che simboleggia il discernimento.
Avendo vissuto in prima persona questa giornata, posso dire che era veramente per tutta la famiglia; tanta allegria, gioia e musica con la Band di Foligno, i ragazzi coccolati e seguiti dagli educatori e i genitori alle prese con il giro turistico della città nella mattina e nel pomeriggio intrattenuti piacevolmente dalla delegata Rita Visini (AC Lazio).
La festa è terminata con la S. Messa presieduta da S.E. Mons. Marra Vescovo di Orvieto-Todi nella splendida cornice del Duomo.
L’incontro con la delegata Rita Visini è stato molto interessante. Al centro l’educazione, tema forte che da sempre sta a cuore all’Ac, e il “Patto educativo” che la stessa associazione vuole stringere con i genitori dei ragazzi per affrontare l’emergenza educativa di oggi.
Educatori non si nasce, ma si diventa attraverso un lungo processo, che richiede perseveranza e coraggio; alla base la relazione con Lui e il rapporto con gli altri.
La miglior cosa che posso fare per i miei figli è cercare di essere testimone credibile di Gesù Risorto, vivendo da cristiana, mettendo al centro della mia vita Dio, essere madre, ma anche moglie pienamente e senza riserve con tutte le difficoltà che questi ruoli comportano, orientare le scelte, che in ogni momento sono tenuta a fare, verso un’unica direzione con fede e speranza. È importante prendermi cura delle persone che non a caso mi sono state affidate; con difficoltà, certo, commettendo anche tanti errori, facendo i conti con la mia grande fragilità, ma sentendomi comunque amata, sostenuta e incoraggiata da “Chi è in alto”.
Tutto questo ho imparato e imparerò sempre più, grazie all’Azione Cattolica, e l’ACR in particolare, che ho proposto, insieme a mio marito, ai miei figli, con la speranza di educarci reciprocamente e responsabilmente alla vita buona del Vangelo.

© Gazzetta di Foligno – KATIUSCIA CATARINUCCI

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