vuoto2

Emergenza gioco

Aumentano i minori e i giocatori patologici, a Foligno ogni giorno una nuova richiesta di aiuto

Si chiama ludopatia, o sindrome da gioco patologico. È una forma di dipendenza che coinvolge in Italia il 3% dei giocatori, cioè quasi un milione di persone. Più di 7 milioni i soggetti considerati a rischio. Il gioco compulsivo si configura, secondo il Ministero della Salute, come una “dipendenza senza sostanze”, ma non per questo è meno devastante. Le persone che entrano nella sua spirale possono in breve tempo dilapidare patrimoni ingenti e compromettere completamente le relazioni sociali e familiari. Nei casi più gravi occorre intervenire con amministratori di sostegno o provvedimenti tutelari.
L’allargamento della disponibilità nella tipologia di gioco (in tutto la legge prevede 22 forme di gioco d’azzardo) e dei luoghi ove è possibile esercitarlo (sale bingo, bar, tabaccai, ricevitorie, e ora anche internet), ha ampliato enormemente l’area di rischio. A questo ampliamento non è corrisposta adeguata informazione, né limitazioni pubblicitarie. La liberalizzazione non ha nemmeno intaccato il mercato dei giochi illegali, anch’esso in costante crescita.
A Foligno quasi una persona al giorno si rivolge al SerT per ricevere sostegno contro questa forma di dipendenza, malgrado la ludopatia non sia ancora inserita tra le dipendenze per le quali è previsto un livello minimo di assistenza. Una quarantina i soggetti che stanno attualmente svolgendo un percorso di recupero seguiti dai servizi della ASL. A differenza di quanto si potrebbe pensare, i giochi più pericolosi non sono quelli nei quali si può puntare molto, ma quelli a consumo immediato. Più è corto l’intervallo tra la giocata e il risultato, più è frequente la ripetizione della puntata e più si alimenta il meccanismo compulsivo. Sono fatte soprattutto di slot-machine e di gratta e vinci le sbarre delle invisibili prigioni nelle quali finiscono molti giocatori.
Per dare un’idea del volume d’affari generato dal gioco d’azzardo in Italia, che nel 2011 vedrà una crescita superiore al 20% (in controtendenza con quanto avviene nel resto d’Europa, dove si registra una generalizzata diminuzione), basti pensare che se le giocate degli italiani fossero messe in un salvadanaio, in una ventina d’anni si potrebbe dimezzare il debito pubblico del nostro paese! Drammatico il dato sui minori. Una ricerca dell’Associazione Contribuenti Italiani di alcuni giorni fa stima che nei primi 8 mesi del 2011 gli under 18 che hanno giocato d’azzardo siano stati 3,2 milioni (il 32% delle giocate)!
Se da un giorno all’altro tutti i giocatori smettessero di giocare, il PIL del nostro paese scenderebbe di quasi due punti, ma chi può dire che saremmo più poveri (o meno felici)?

0 shares

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content