Raccolte quasi 2.000 firme per scongiurare la chiusura di Via Serena
Continua con successo la “petizione popolare” che in poco tempo ha raccolto quasi duemila firme, che chiedono a gran voce un “sottopasso carrabile” (anche a senso alterno), per scongiurare la chiusura di una via importante come via Serena a causa di un passaggio a livello segnalato tra quelli da eliminare nella convenzione n. 88/2007 stipulata tra Comune Foligno, Regione Umbria e Rete Ferroviaria Italiana spa. Nella convenzione sono previsti congrui finanziamenti ai comuni in cambio di valide “opere sostitutive” dei passaggi eliminati.
Crescono, come era prevedibile in questi casi, la rabbia e il malcontento dei cittadini coinvolti direttamente e indirettamente dalla chiusura di via Serena, già collegata con Sportella Marini, quartiere dove sono presenti primari servizi per un cittadino (asili, scuole, farmacia, chiesa parrocchiale, sportelli postali e bancari, negozi, parchi attrezzati, impianti sportivi, ecc.)
Come si muoveranno migliaia di cittadini residenti, forzosamente costretti, per raggiungere qualsiasi direzione, ad essere incanalati nell’unico e già congestionato percorso di viale Ancona?
Una via non si chiude dopo aver dato il nulla-osta a costruirci a ridosso, conoscendo da sempre la sua importanza e il suo ruolo alternativo a viale Ancona e strategico per l’intera viabilità di una vasta zona comprendente anche importanti frazioni e zone montane.
Si è confezionato ad arte un progetto per un “marciapiede pedonale” nel tratto iniziale di viale Ancona, propagandandolo come “valida opera sostitutiva” alla chiusura di un passaggio a livello inserito, invero, in tutt’altro contesto, con caratteristiche e percorsi assai differenti.
Perchè non diciamo che quel tratto di viale Ancona da anni necessita e attende un marciapiede?
Gli attuali bordi, oggi pieni di buche, dislivelli e fossati, sono lasciati al buio pesto e al degrado!
I cittadini non hanno scelta: o rimangono chiusi in casa, o, camminando sulla strada, rischiano di finire schiacciati sotto le ruote di un’auto; ad essere più penalizzati sono sempre bambini, anziani, disabili, mamme con i passeggini.
È evidente che l’accessibilità pedonale in viale Ancona e la chiusura di via Serena sono problematiche totalmente distinte e differenti!
Ci si è dimenticati che via Serena ha più volte sostituito anche recentemente la viabilità di viale Ancona a seguito della chiusura della stessa per lavori di natura straordinaria?
E se al contrario, una volta chiusa via Serena, quel tratto di viale Ancona dovesse essere interrotto per lavori di manutenzione straordinaria e/o ordinaria, tutto il traffico dove verrà deviato?
Chi pagherà i gravi disservizi conseguenti?
Cosa dire poi della “stradina” realizzata in tempi record a ridosso del famigerato passaggio a livello, lungo la ferrovia, e situata proprio sulla parte non penalizzata dalla chiusura di via Serena, in quanto già direttamente collegata con via Sportella Marini?
Al Sindaco i cittadini chiedono perché una lettera della locale Soprintendenza per “rinvenimenti archeologici”( zona P.L di via Serena km. 167+924), fondata principalmente su ipotesi ancora tutte da verificare invece di suscitare motivi e stimoli per la ricerca di concrete soluzioni, sia servita unicamente da pretesto per una frettolosa e definitiva rinuncia alla realizzazione di un modesto “sottopasso pedonale”.
E la pubblica utilità di una via urbana già esistente? Il diritto di migliaia di cittadini alla sua fruibilità conta qualcosa?
Ci si chiede inoltre come mai, a differenza di altri passaggi a livello del territorio comunale, per via Serena (ancor prima di qualsiasi rinvenimento archeologico), l’Amministrazione Comunale non abbia mai preventivato opere per un “sottopasso carrabile”? Non vi è infatti alcuna traccia nei documenti contabili di programmazione triennale ad oggi pubblicati!
Ogni firma, fra le quasi duemila raccolte in pochissimi giorni, rappresenta un evidente disagio dei cittadini per un diritto negato e calpestato; per tale motivo i nostri amministratori dovrebbero mettere in campo ogni energia per dare risposte e soluzioni chiare e tempestive.
Chiudere una via inserita pienamente in un contesto urbano, densamente popolato, oltre a rappresentare una contraddizione rispetto alle motivazioni sopra esposte, è un evidente e grave isolamento per un’ampia fascia della popolazione!
Migliaia sono gli utenti di via Serena, automobilisti ma anche tanti pedoni e ciclisti amanti delle passeggiate all’aria aperta, che non intendono rinunciare alla propria libertà di movimento per un passaggio a livello …chiudere una via…è una brutta sconfitta per tutti!
Il Comitato Spontaneo Residenti S. Paolo di Foligno
Francesco Tartaglini