Pellegrini e viandanti alla riscoperta dell’Umbria
Foligno ha nella geografia dell’Umbria una posizione centrale, che le ha permesso di essere crocevia obbligato, non solo per la circolazione dei mercati e delle fiere, ma anche per l’incontro e l’accoglienza di rilevanti esperienze religiose e culturali. Le strade che l’attraversano, come la Flaminia, o che da essa si dipartono, come la Lauretana, la Tuderte e la Centrale Umbra, la mettono in comunicazione con la capitale, le Romagne, Macerata ed Ancona, Todi e la Val Tiberina, Perugia, la Toscana e quindi Siena e Firenze. Ancora oggi Foligno è un favorevole punto di partenza, o di passaggio, per i pellegrini che a piedi vanno riscoprendo lo stupendo patrimonio religioso dell’Umbria. L’Umbria è come una meravigliosa cartina dove la spiritualità cristiana ha lasciato nel tempo una grande quantità di segni, tracce e indicazioni. I segni del sacro che scandivano le strade una volta percorse dai pellegrini sono vivi tuttora e mostrano una insospettata forza di attrazione: basti pensare al passaggio quotidiano in Foligno di uomini e donne che fanno a piedi il percorso francescano o da Assisi raggiungono Roma camminando. Ma noi conosciamo anche altri percorsi, che mettono insieme fede, natura, arte e cultura, da raccomandare a pellegrini e a turisti e, prima ancora, ai folignati. Si tratta di percorsi che attraversano la regione, ma che – volendo – conducono anche in Toscana, nelle Marche, nel Lazio, negli Abruzzi. Sono itinerari che fanno incontrare cattedrali e monasteri, eremi e santuari rupestri, luoghi di preghiera e centri fondamentali per la cristianità, capaci ancora oggi di segnare la “geografia spirituale” dei nostri territori: Roma e Loreto, Assisi, La Verna, Norcia e le Abbazie della Valnerina, o i luoghi francescani del ternano-reatino, Bolsena e Orvieto, Fonte Avellana e Camaldoli, e magari la via Francigena verso Siena, San Gabriele al Gran Sasso o i tantissimi eremi e romitori dell’Appennino umbro-marchigiano. Questi luoghi di pellegrinaggio sono tutti facilmente raggiungibili da Foligno in esperienze di cammino, a piedi o in bici, di pochi giorni. Un gruppo di folignati nel decennio scorso li ha percorsi tutti ed ora si rende disponibile a consigliare quanti sono interessati a queste avventure dello spirito. L’idea del cammino è nell’essenza del cristianesimo e la sequela di Cristo è la vera ragione del pellegrinaggio, il quale diventa simbolo di un cammino penitenziale che porta l’uomo a ritornare alla fede e alla novità di vita in Dio. Ma accanto al significato religioso, il camminare a piedi con spirito pellegrinante è per tutti una formidabile esperienza educativa, un andare faticoso e umile, ma ricco di provocazioni spirituali, di valenze culturali, di sensazioni estetiche, di riscoperta di essenzialità. La contemplazione della natura, la percezione dei limiti del proprio corpo, l’adattamento all’accoglienza povera e la solidarietà con i compagni di viaggio suscitano sempre sentimenti e ripensamenti autentici. Non è la fuga dal tempo o dal mondo, ma il farsi viandanti della conoscenza, ripercorrendo tracce lasciate sui sentieri dello spirito.
© Gazzetta di Foligno – ANTONIO NIZZI