Hanno ragione i commercianti?
Proteste di tutte le associazioni per i cantieri della pavimentazione
Da qualche giorno sulle locandine dei giornali locali non si legge altro. “Commercianti in rivolta”, “Negozi sul piede di guerra”, “Proteste dei commercianti”, “Commercianti arrabbiati”. Motivo di tanto baccano estivo? Il disagio causato dai lavori della pavimentazione del centro storico. Sulle vetrine dei negozi sono comparsi cartelli che minacciano il trasferimento degli esercizi…
Ma hanno davvero ragione a lamentarsi gli imprenditori del commercio cittadino?
Certamente la segnaletica provvisoria è carente, sicuramente lo scavo di alcuni tratti (come avvenuto nei giorni scorsi all’incrocio tra via Garibaldi e via Umberto I) rende la circolazione particolarmente problematica, indubbiamente con una migliore pianificazione si sarebbe potuto alleviare il disagio, soprattutto sarebbe stato opportuno concentrare i lavori nel mese di agosto, durante il quale invece i cantieri saranno fermi…
Ma, detto questo, e fermo restando che si può sempre fare meglio (e nel nostro paese gli spazi di miglioramento sono in genere molto ampi), dopo aver fatto un lungo giro in centro e aver osservato i cantieri e i tratti di strada già completati, mi sembra di poter dire che il fermento di ruspe e operai sta producendo qualcosa di buono: i lavori vanno avanti in modo sostanzialmente spedito, l’effetto nelle parti concluse è gradevole, i cantieri sono ordinati, appena fatti gli scavi vengono predisposte passerelle per consentire gli accessi ai negozi e ai palazzi… E poi, la nuova pavimentazione non produrrà forse una rivalorizzazione del centro della quale i commercianti beneficeranno per primi? È il disagio di questi mesi il problema delle attività commerciali del Centro Storico, oppure i nodi sono altrove? Mi sembra che il nervosismo di questi giorni nasconda due questioni “sotterranee”, tra loro strettamente connesse, che sono la regolamentazione della circolazione e del parcheggio in centro e la definizione dell’identità commerciale della città. La competizione con la grande distribuzione da un lato impone di qualificare l’offerta e dall’altro richiede di garantire una logistica competitiva, il che per molti coincide con la possibilità di avvicinarsi quanto più possibile in auto. Ma se si analizzasse il ciclo esperienziale del cliente del centro storico si scoprirebbe (ci scommetto!) che la piacevolezza del luogo, la pulizia, la possibilità di incontrare qualcuno, come di trovare prodotti di qualità e fattura diversa rispetto a quelli della grande distribuzione, contano molto di più del parcheggio davanti alla porta del negozio. Hanno ragione i commercianti perché stanno pagando oggettivi disagi, ma dovrebbero considerare che l’investimento che la collettività sta facendo andrà, in larga parte, a loro beneficio.
© Gazzetta di Foligno – VILLELMO BARTOLINI