Quarta tornata
È andato in soffitta il 102° palio della Giostra della Quintana, edizione numero 65, e anche in questa circostanza ha rappresentato un distillato variegato di emozioni. Eccitante è stato ascoltare l’esecuzione dell’inno di Mameli, in ossequio ai 150 anni dell’ Unità d’Italia. Eccitante è stato rivedere, a poco più di un anno dall’agguato in Afghanistan, il caporale Cristina Buonacucina tornare a casa fra i suoi concittadini (che l’hanno lungamente applaudita) e sedere in tribuna per goder della singolar tenzone. Partecipato e solidale è risultato l’ideale abbraccio che la Foligno quintanara ha riservato alla sua miss, Francesca Testasecca, recentemente uscita dal cono d’ombra, come confidato a un settimanale, di una brutta parentesi personale. Provocatoria e, ci perdoneranno, un po’ fuori luogo, sebbene condotta in punta di piedi, ci è sembrata la protesta animalista allestita dalla LAV al di fuori dei cancelli del Campo de li giochi.
La gara, nello specifico, è risultata avvincente nonostante la prematura e traumatica uscita di rioni (Cassero, Contrastanga, Croce Bianca) che ben si erano distinti nel riscontro cronometrico e che sicuramente ha finito col nuocere alla competitività delle seguenti tornate, sottraendo ulteriore pathos all’esito finale. Se qualcosa si può e si deve migliorare, in vista del futuro, va fatto nella direzione di rendere più vivibile e pulita la nostra città. L’Amministrazione sotto questo aspetto dovrebbe fare uno sforzo in più, specialmente in occasione di eventi che chiamano in causa il prestigio di Foligno (Giostra della Quintana e Primi d’Italia). E anche i folignati, in questo senso, dovrebbero evitare di cadere nella tentazione di abdicare al proprio senso civico.
© Gazzetta di Foligno – ALESSANDRO BUFFI PROIETTI