La sussidiarietà orizzontale mette tutti d’accordo
Una nuova alleanza tra pubblico e privato per uscire dalla crisi
Sabato 18 giugno, nella rinnovata chiesa di Santa Caterina trasformata in auditorium, più di 300 persone si sono ritrovate per parlare di “sussidiarietà orizzontale”. L’occasione è stata il convegno promosso dall’on. Giampiero Bocci e dal consigliere regionale Luca Barberini, che ha visto la partecipazione di tre prestigiosi relatori.
Il prof. Giogio Vittadini, tra i massimi esperti italiani di sussidiarietà, il prof. Giorgio Montesperelli, sociologo e profondo conoscitore delle dinamiche della nostra regione e l’on. Giuseppe Fioroni, responsabile welfare del PD ed ex ministro dell’Istruzione.
Uno dei temi centrali della dottrina sociale della Chiesa ha messo tutti d’accordo, a partire del sindaco di Foligno, Nando Mismetti. Il primo cittadino ha sottolineato gli effetti della crisi sul modello sociale umbro, ormai inapplicabile, e ha auspicato un nuovo rapporto tra pubblico e privato: il privato, il privato sociale e l’associazionismo devono essere coinvolti nella progettazione e nella gestione dei servizi che rispondono ai bisogni dei cittadini. L’onorevole Bocci ha rilanciato dicendo che il coinvolgimento delle realtà sociali nei servizi alla persona sarà trasformato in una linea di indirizzo per le scelte delle istituzioni regionali delle prossime settimane.La relazione del prof. Montesperelli, si è incentrata sul ruolo della famiglia e dell’associazionismo nella realtà umbra. Due risorse da valorizzare in un ottica sussidiaria, facendo fronte ai sempre più evidenti fattori di debolezza, soprattutto dell’istituzione familiare. Calo delle nascite e allungamento della vita rendono l’Umbria una delle regioni più anziane d’Italia, con scarsa mobilità sociale e a rischio di impoverimento.
Il prof. Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, ha mostrato come la risposta ai bisogni “dal basso” sia una costante della tradizione italiana, che va riscoperta e valorizzata. In un’epoca in cui non è più possibile una spesa pubblica illimitata non si può pensare che lo Stato possa rispondere a tutti i bisogni. Anche il privato che punta al guadagno, pur avendo un ruolo essenziale per la crescita della società, non riesce ad intercettare tutti i bisogni. Nel mezzo c’è un’altra realtà, quella del privato sociale, che nasce dal protagonismo delle persone che si uniscono per rispondere ai problemi che la società fa emergere di volta in volta. L’associazionismo cattolico ed operaio sono un esempio di questa “terza via”, che ha accompagnato la storia italiana fin dalla nascita dello Stato unitario. La sussidiarietà orizzontale, dunque, secondo il prof. Vittadini, non è solo un ricetta per uscire dalla crisi, ma un “pensiero nuovo” che guarda alla persona non come portatrice di bisogni a cui lo Stato deve rispondere, ma come risorsa da mettere al centro di ogni politica sociale.
Ha concluso i lavori l’onorevole Fioroni, che ha incentrato il suo intervento sulla crisi dell’attuale sistema dei partiti, che non riescono più ad intercettare i reali bisogni del paese. I costi della politica sono la prima voce da cui trarre risorse a favore di un maggiore protagonismo della società civile.
© Gazzetta di Foligno – MAURO PESCETELLI