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I Beati Martiri Francescani Filippo e Giacomo

Fa bella mostra di sé da qualche giorno presso il Convento di San Francesco un nuovo dipinto del pittore folignate Alfredo Sereni. Lo sfondo è familiare: il Sasso di Pale, i campanili della Foligno contemporanea, il Ponte di San Magno.

Il primo piano, però, riserva delle sorprese e, forse, racconta una storia che molti ignorano: due uomini vestiti con semplici tuniche estraggono da una cassa di legno i corpi senza vita di due frati. L’immagine ci riporta ad un’estate di oltre sei secoli fa.

Filippo e Giacomo sono due francescani folignati che vivevano nel convento cittadino di San Francesco. Dopo aver predicato per varie città e paesi tornarono a Foligno, dove vennero a conoscenza della triste situazione dei cittadini di Bevagna taglieggiati dagli sgherri di Trincia Trinci, Signore di Foligno. Ispirati dal Signore e con il permesso dei superiori si recarono quindi a Bevagna per tentare la pacificazione degli animi; tuttavia, mentre predicavano, furono arrestati dai capitani di Trincia e, accusati di essere i fautori della cospirazione popolare, vennero trucidati nella piazza di Bevagna. Era il 2 settembre 1377. Alcuni bevanati, sottratti i corpi dei due religiosi, li trasportavano per seppellirli degnamente ma, incontrato un drappello di soldati dei Trinci, furono malmenati, e i due corpi gettati nel Topino (che all’epoca lambiva Bevagna). Un’arca di legno senza vela, senza remi e senza guida risaliva la corrente del fiume, finché non si fermò presso la chiesa di San Magno. Forzato il coperchio della cassa, i folignati vi trovarono i due corpi di Filippo e Giacomo, che emanavano profumo e le cui ferite sanguinavano. Alla notizia del rinvenimento una gran folla li raccolse e trasportò in processione verso la Cattedrale di San Feliciano, all’interno della quale, per quanti sforzi facessero, non riuscivano ad introdurre i due corpi. Improvvisamente, però, si sentirono squillare a festa le campane di San Francesco, senza che alcuno le suonasse. Di fronte a tale prodigio, tutti si diressero nel convento dove i due frati avevano trascorso tutta la loro vita e lì li tumularono. Le reliquie dei due beati, che hanno la loro festa il 2 settembre, sono ora conservate nella chiesa di San Francesco, sull’altare di fronte a quello della Beata Angela. Filippo e Giacomo, che hanno subito il martirio mentre portavano la pace, siano per noi modello nella ricerca, ogni giorno e ad ogni costo, dell’umana concordia.

© Gazzetta di Foligno – FABIO MASSIMO MATTONI

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