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Le scuole e l’istruzione nella Foligno risorgimentale

Bruno Marinelli ripercorre per la Pro Foligno la storia delle istituzioni scolastiche cittadine

Prosegue il viaggio della Pro Foligno attraverso la “Foligno nell’età del Risorgimento 1796-1860” promosso in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Giovedì 5 maggio alle 16.30 presso la Sala Convegni della Biblioteca Jacobilli è stata la volta della trattazione di Bruno Marinelli dal titolo “Le scuole e l’istruzione”. Dopo il saluto della vice presidente della Pro Foligno Ilaria Coresi, il coordinatore dell’iniziativa Fabio Bettoni ha introdotto il relatore, che “ha dato alla ricerca storica della città dei contributi fondamentali” – si parla di 126 studi, di cui 123 inediti – tra i quali il libro “I Rioni di Foligno” (Orfini Numeister, 1994), che racconta la città nel Seicento prendendo avvio da un’opera inedita di Ludovico Jacobilli, e l’opera a più mani “Il monastero di Sant’Anna a Foligno” (Orfini Numeister, 2010) a cura di Anna Clotilde Filannino.

La trattazione di Marinelli ha ripercorso la storia delle scuole cittadine, affidate fin dal Medioevo alle istituzioni religiose, che mantennero un ruolo predominante nel campo dell’istruzione fino a tutta la metà del Settecento. Le scuole parrocchiali fornivano un’alfabetizzazione di base e le scuole vescovili erano destinate alla preparazione del clero (collegio di San Carlo, Seminario Vescovile, San Domenico, San Niccolò). Si insegnava la grammatica, l’umanesimo e la retorica. Per le donne l’insegnamento prevedeva soprattutto la dottrina cristiana, poi la lettura e i lavori manuali (per l’insegnamento della scrittura era necessaria una licenza speciale del Vescovo). Nel 1729 a Foligno l’insegnamento venne affidato ai barnabiti. Sempre nel Settecento iniziò l’istituzione di scuole pubbliche controllate dallo Stato, che a Foligno da Palazzo Trinci vennero trasferite al San Carlo. Nel 1767 un nuovo regolamento scolastico stabilì il calendario delle lezioni, che iniziavano il 5 novembre per fermarsi solo il mese di ottobre, in coincidenza della vendemmia. Con l’avvento dell’Impero i francesi soppressero alcune istituzioni religiose, come il collegio di San Carlo. Nel 1796 i barnabiti lasciarono la città. Le discipline divennero 17 e comparve la figura dei preti giurati, insegnanti religiosi che avevano giurato fedeltà al governo francese. È della prima metà dell’Ottocento la diffusione capillare di scuole elementari pubbliche e alla vigilia dell’unificazione fu la legge Casati ad istituire una scuola elementare obbligatoria articolata su due bienni, seguita dal ginnasio o dalle scuole tecniche. Nel 1860 i programmi scolastici approvati da Mamiani davano ancora ampio spazio alla religione, che dal 1867 perse l’originaria importanza a favore dell’educazione civica.

Il programma di incontri, dopo la pausa estiva, proseguirà con la trattazione di Luigi Sensi “Sulle tracce della Foligno antica”, che si terrà giovedì 22 settembre alle 16.30 sempre presso la Sala Convegni della Biblioteca Jacobilli.

© Gazzetta di Foligno – ELISABETTA MARCHIONNI

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