Settimana Politica 2011- 17
Gli indicatori del benessere economico, i ritardi infrastrutturali della nostra regione, il controllo dei conti della FILS nella settimana Politica di Giancarlo Antonelli.
Il prodotto interno lordo non basta a decretare il benessere.
Vediamo l’Umbria
L’affermazione è del comitato delle Regioni dell’Unione Europea. Il PIL, ovvero la somma della produzione di industria, agricoltura, artigianato, cooperative, credito e settore pubblico, non è l’indicatore migliore per valutare il benessere di una comunità nazionale o locale.Per avere una situazione più vicina alla realtà economica-sociale, membri della commissione europea, economisti ed esperti di statistica, riuniti a convegno alla sala dei Notari di Perugia, propongono di utilizzare altri parametri legati all’ambiente e alla qualità del vivere comune. Inoltre essi sostengono che gli amministratori pubblici, per decidere, devono avere in tempo reale una serie di informazioni su distribuzione della ricchezza, sulle disuguaglianze. Ancora: per il potere esecutivo (Governo) e legislativo (Parlamento), è fondamentale elaborare una tabella europea di valutazione dello sviluppo sostenibile e considerare fondamentali, per i conti delle Nazioni, la salvaguardia dell’ambiente e i rapporti sociali. Tali contributi inducono a riflettere sulla qualità del governo nella nostra Umbria. Se da un lato l’economia umbra beneficia di migliaia di piccole imprese, molte a livello familiare, che dell’impegno nel lavoro hanno fatto la loro ragione d’esistere, dall’altro la Regione sconta la “dipendenza” da multinazionali (sia a Perugia sia a Terni) che, se si “disimpegnano”, creano forti disagi sociali, mentre il sistema creditizio stenta a dare risposte puntuali. Se da un lato i prodotti tipici sono il più bel biglietto da visita per l’Umbria, dall’altro l’abbandono di intere aree coltivabili fa perdere ricchezza. Se da un lato l’artigianato è ancora associato a luoghi e città, dall’altro alcuni mestieri antichi, anche redditizi, vanno scomparendo. L’Umbria, infine, sconta la sua dimensione troppo piccola e un settore pubblico troppo grande.
Infrastrutture: l’Umbria sotto la media nazionale
(Per quello che contano) le tabelle del quotidiano della Confindustria, Il Sole 24 Ore, inducono a riflettere. Per esempio, l’indice che fotografa le categorie infrastrutturali – strade, ferrovie, scuole, aeroporti, reti telefoniche e telematiche, impianti di energia e ambientali, strutture sanitarie, culturali e ricreative – è di 82,3 su 100, che è la media italiana. Certo non possiamo paragonarci alle regioni confinanti più ricche, come Lazio, Toscana e Marche, ma in ogni caso dovremmo interrogarci su come collocare l’Umbria nel contesto nazionale. Ogni anno l’ente-Regione presenta piani di sviluppo, apre tavoli di confronto per incrementare il prodotto interno lordo, si impegna a ridurre le spese e a limare consulenze e sprechi. Il ritardo denunciato dal Sole 24 Ore, tuttavia, l’Umbria non lo può colmare da sola: ha bisogno della solidarietà del Governo e anche delle altre Regioni più ricche. Ma quella collaborazione e quel progetto condiviso, già individuati come obiettivi dalla cosiddetta “Italia di mezzo”, sembrano per ora restare sulla carta.
Comune di Foligno: controllo conti FILS
Approvando la previsione dei conti 2011, il servizio comunale di controllo della gestione delle partecipate sollecita la FILS a ridurre i debiti, sia quelli bancari sia quelli con erario ed enti previdenziali, per 500.000 €, somma incassata da VUS per il compromesso relativo alla cessione dell’immobile di Viale IV Novembre, sede degli uffici della società multi-comunale acqua-gas. La vendita dello stesso edificio, prevista per il 2012, porterà altri soldi nelle casse della società controllata. Da qui l’invito ad elaborare un piano industriale 2011-2013 con l’intento di assicurare un equilibrio del conto economico. La FILS, inoltre, deve contenere le spese generali, in particolare il costo del personale e predisporre un piano per incrementare le affissioni pubbliche. Da quando la Giunta Mismetti controlla con più oculatezza la gestione FILS, i conti migliorano.
Altri servizi demandati alla FILS
Il Comune propone di utilizzare la società per la manutenzione delle lampade votive e di verificare la possibilità di collaborazione per la gestione archivistica del materiale depositato alla Paciana.