Siamo spinti a dire la nostra sulle presenze degli eletti nei luoghi istituzionali dal vociare confuso che nella nostra città dilata sia in decibel che in proseliti. La prima considerazione che vogliamo fare riguarda storia ed abitudini. Per nostra tradizione non siamo mai “scivolati” in scandalismi nazional popolari, ma di contro non abbiamo mai sottovalutato problemi e tendenze. Non neghiamo quindi che esista una questione generale di presenza nelle istituzioni per i rappresentanti eletti dal popolo, dalla lontana Strasburgo al consiglio comunale locale. L’abbandono delle ideologie ha contribuito nettamente ad alleggerire quel legame con la vita politica che negli anni 70-80 era talmente robusto da resistere a qualsiasi uragano sia personale che collettivo.
Dibattiti politici, poi, organizzati nei talkshow e nelle cene di lavoro hanno sicuramente leso la maestà dei luoghi istituzionali determinando un calo di interesse che si traduce anche in un calo di coinvolgimento. Va specificato, però, che risulta strumentale accusarci di voler svilire le istituzioni come una parte del centro-destra tenta di fare poiché esistono statistiche ufficiali pubblicate a sostegno di una sensazione popolare mai dubbiosa sull’impegno che ci contraddistingue. Abbiamo a disposizione un’infinità di rilevamenti relativi ad ogni livello istituzionale e in tutti, gli esponenti del centro-destra sono gli ultimi per presenza ed attivismo, anche se il vanto del primato non è sempre del centro-sinistra che si alterna, a volte, con altre forze politiche. Sul discorso locale ci sentiamo di fare qualche considerazione aggiuntiva. Secondo noi i nostri “avversari” pensano che le istituzioni siano un’appendice alla loro possibilità di confronto politico. Cercano di modificare percorsi e luoghi a seconda delle convenienze strategiche dimenticando spesso il legame con i problemi e con le esigenze della comunità. Non di rado abbiamo assistito a pressanti richieste di consigli straordinari, anche cercando uno scontro nell’ordine del giorno, puntualmente andati deserti per loro responsabilità. La necessità di rinnovare la macchina dello Stato è reale. Lo dimostra ogni programma di governo che dedica ad esso interi capitolo, ma il dibattito che lo accompagna deve essere serio e non strumentale per ottenere un risultato condiviso che sia all’altezza di recepire velocemente le istanze di una società che cambia.
ALESSANDRO BORSCIA
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Credo che sia del tutto superfluo evidenziare che la responsabilità è sempre della maggioranza se i lavori, le proposte e le pratiche sono perennemente in ritardo. Non pensavo che fosse necessario evidenziarlo, invece siamo costretti a farlo, perché questa maggioranza invece di farsi esami di coscienza preferisce scaricare le proprie responsabilità sulla minoranza. L’ultimo Consiglio è stato convocato da tutta la minoranza (ma anche da un esponente della maggioranza) per parlare in gran parte di questioni proposte dai consiglieri di minoranza. La maggioranza tenta di “annacquarlo” con proposte ritenute urgenti, nonostante da sola non avesse il numero legale. Ad un certo punto si chiedeva di partecipare a una manifestazione di parte per sostenere i referendum, un modo propagandistico di fare che andava contro le nostre convinzioni. In quel momento avevamo due scelte: o votare contro e la proposta avrebbe ottenuto la maggioranza, oppure non partecipare al voto, evidenziando che non vi era una maggioranza su quella proposta. L’opposizione, da sempre, ha pochi strumenti per difendere le proprie idee, a volte capita che ha strumenti solo per non far approvare scelte che ritiene sbagliate, noi abbiamo il dovere morale nei confronti della città e dei cittadini di difendere le nostre convinzioni con tutti i mezzi, purché siano legittime e non comportino danni ai cittadini. Le nostre proposte spesso non vengono neanche prese in considerazione, ma non per questo smettiamo di farle, anzi è uno stimolo in più, ma non ci si può chiedere di sostenere il numero legale per portare in porto proposte che riteniamo errate, questo francamente ci sembra una richiesta esagerata, anche se fatta da una maggioranza che dimostra ogni giorno di più di non essere più tale né tra i cittadini e, a questo punto, neanche in Consiglio Comunale. L’opposizione potrebbe essere dichiarata irresponsabile se fosse stata complice di un danno ai cittadini come potrebbe essere ad esempio far scadere un atto in cui siano stati già stanziati finanziamenti, ma questo non è mai avvenuto !! Chi è maggioranza ha il dovere di governare se è in grado di farlo, il resto sono chiacchiere da bar. Un ultimo esempio, se ce ne fosse ancora bisogno: ma se domani mattina dovesse cadere il Governo nazionale, la colpa sarebbe della minoranza irresponsabile o della maggioranza che non c’è più?
RICCARDO MELONI |