Visita Pastorale Maria SS. Immacolata
Martedi alle ore 18 una numerosa Assemblea di Fedeli ha accolto il Vescovo al suo ingresso nella nostra Chiesa. Questo momento è stato reso dalla benedizione del Fonte Battesimale ancor più solenne e trepidante con la rinnovazione della professione della fede di fronte al Successore degli Apostoli.
Nella riflessione sulla lettura breve dei Vespri il Vescovo ha spiegato la straordinaria importanza e funzione della Parola di Dio: “Nella Chiesa la Parola di Dio ritrova la sua vitalità; è nella Chiesa che la Parola scritta torna ad essere viva. E’tagliente: il suo potere di divisione è simile ad una spada a due tagli, che giunge fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito. Forse questo punto di divisione è la nostra coscienza. La coscienza è quel nostro nucleo segreto in cui avviene il confronto con la verità: un confronto che si può risolvere in uno scontro se non si ascolta la Parola oppure un confronto tra verità e libertà che apre la strada alla verità”. Il Vescovo ha toccato uno dei punti più delicati e dolenti dell’azione pastorale della Chiesa oggi: la formazione di una coscienza retta ed illuminata.
Tale problematica implicitamente è riemersa nell’incontro con il Consiglio Pastorale, svoltosi dopo cena: il Parroco presentando il quadro sociologico della parrocchia e la frequenza alla liturgia eucaristica domenicale ha riferito che alle iniziative di catechesi per gli adulti ed in parte anche per i giovani c’è una scarsa risposta agli inviti. Il Vescovo ha iniziato il suo intervento ringraziando per quanto viene fatto in Parrocchia e per la preparazione accurata della visita pastorale ed ha detto di essere venuto con la consapevolezza di trovarsi a visitare una Parrocchia ben impostata, benedetta dal Signore perché ha avuto grandi Pastori Tomassini, Carduccini, Nizzi, ma anche laici che si sono fatti carico del cammino della Parrocchia nel Consiglio Pastorale e nel Consiglio degli affari economici. L’essere corresponsabili della missione della Chiesa ha un obiettivo: aiutare la Parrocchia a compiere un esodo pastorale in sette passaggi: 1) Esodo dall’asma, dall’affanno pastorale, 2) passare dallo spirito elitario allo spirito popolare, 3) scoprire la necessità di vivere legata alla Diocesi, 4) passare da una visione di parrocchia intesa come somma delle molteplici realtà laicali ad una prospettiva sintetica capace di fare della Parrocchia la casa e la scuola della comunione, 5) passare dalla pastorale del campanile alla pastorale del campanello, 6) dalla vivacità della pietà popolare alla vivacità della nuova evangelizzazione secondo il modello della iniziazione cristiana, 7) dalla pastorale diretta a presidiare l’esistente a quella finalizzata a presiedere comunità affidate alla Parola. La tenuta di una parrocchia è legata inevitabilmente alla capacità di investire sull’ascolto della Parola. Concludendo il suo intervento il Vescovo ha invitato la Parrocchia ad essere decisamente orientata ad esplorare l’orizzonte della missione, incamminata verso i grandi orizzonti dell’evangelizzazione.
Mercoledì mattina è stata iniziata la visita dei malati nelle loro case. A fine mattina il Vescovo ha incontrato i bambini e gli educatori della Scuola Materna “Le avventure di Peter Pan”. Nel pomeriggio c’è stato l’incontro con i Ministri Straordinari dell’Eucarestia e gli operatori della Caritas Parrocchiale. Dopo la presentazione del Parroco il Vescovo ha espresso il suo compiacimento ed il suo ringraziamento per il servizio ai malati fatto anche settimanalmente, e si è rallegrato che l’invio dei Ministri alla fine della Messa domenicale è diventato una forma di catechesi per tutti i partecipanti. Ha, poi, fatto una riflessione sul Mistero della Croce invitando a tenere fisso lo sguardo su questo vessillo, albero fecondo e glorioso, talamo, trono e bilancia del grande riscatto. . Alle 19.00 il Vescovo ha incontrato i Giovani della Parrocchia. Don Gianni ha presentato i 30-32 giovani presenti, che si incontrano ogni 15 giorni, ed ha illustrato il cammino e le attività che fanno i due gruppi. Il Vescovo ha ripreso un passaggio del messaggio del Papa per la prossima GMG, che i presenti stanno già meditando: “Alle sorgenti delle vostre più grandi aspirazioni”, per farne una sottolineatura e per aiutarli a saper distinguere le aspirazioni dalle ambizioni. Citando S. Agostino ha affermato che nulla in questo mondo può soddisfare pienamente la sete del cuore umano. “Tu ci hai fatti per Te, Signore, ed il nostro cuore resta inquieto finché non riposa in Te”. A chi gli hanno chiesto qual è il suo sogno per i giovani di Foligno il Vescovo ha risposto “Che siano veramente felici! Che abbiano la gioia di vivere, di sperare. Li sogno felici e vicini al Signore”. L’incontro si è concluso in chiesa con un momento di preghiera di ringraziamento e di riflessione.
Giovedì pomeriggio dalle 15,30 alle 17,30 il Vescovo ha ricevuto le persone che hanno voluto incontrarlo per un colloquio personale di ogni età (dai 102 anni ai due mesi del più giovane in braccio alla sua mamma).
Alle 21.00 ha partecipato alla preparazione della liturgia domenicale. Dopo la presentazione dell’iniziativa da parte di don Gianni, ha preso la parola Elio Bianchi che ha continuato la catechesi liturgica parrocchiale settimanale; sono state, quindi, lette e spiegate le letture della domenica ed alcuni presenti sono intervenuti per comunicare quanto è stato in loro suggerito dall’ascolto della Parola di Dio. Il Vescovo ha ringraziato il Signore per averlo evangelizzato stasera attraverso il gruppo. “Questa è l’esperienza che stasera il Signore mi ha fatto compiere e davvero Lo benedico. Vi chiedo di continuare per questa strada, che viene da lontano, perché questa è la via maestra”.
Venerdi 25 marzo: Solennità dell’Annunciazione del Signore e 50° anniversario della consacrazione della nostra Chiesa Parrocchiale: nel pomeriggio solenne Celebrazione Eucaristica del 50° anniversario di consacrazione della chiesa ed in memoria dei Defunti della Parrocchia. Nell’omelia il Vescovo ha sottolineato che questa solennità ci fa scoprire che il fiat di Maria, il suo sì annuncia quello del Figlio suo: L’amen di Maria si incontra con quello del Figlio suo di cui ci ha parlato la lettera agli Ebrei: il sì di Maria e l’amen di Gesù formano un unico atto alla volontà del Padre. Dopo la S. Messa è iniziato l’incontro mensile con le Famiglie: don Gianni ha illustrato al Vescovo come si svolgono gli incontri e le tematiche trattate. Dopo la preghiera d’invocazione allo Spirito e la recita del salmo 119 sono stati proclamati i versi 16-23 del capitolo 16 del Vangelo di Matteo, cui è seguita la riflessione del Vescovo, che ha affermato che il cemento della Chiesa è la concordia e che il nostro cammino è tanto più credibile ed efficace quanto più siamo uniti e che è impossibile crescere come comunità cristiana senza comunione. Citando S. Gregorio N., S. Ignazio di A., S. Bernardo, il card. GB: Montini, il patriarca Atenagora ci ha fatto comprendere la fondamentale importanza della concordia e della comunione nella vita della Chiesa indicandoci ciò che le insidia e mette in pericolo. Dopo gli interventi di alcuni presenti c’è stata la condivisione fraterna del cibo amorevolmente preparato. In chiesa l’incontro si è concluso con la preghiera di ringraziamento al Signore, il rinnovo della promessa nuziale e la benedizione delle coppie di sposi.
Sabato 26 mattina il Vescovo nel pomeriggio ha incontrato gli educatori: genitori, catechisti ed animatori, nonni, convenuti numerosi. Il Vescovo esordisce dicendo che l’Educazione, la sfida educativa,impegna la Chiesa Italiana per un decennio e che l’educazione è arte delicata e sublime. Ha, poi, condotto i presenti a scoprire le caratteristiche essenziali di questa arte indicandone pericoli ed insidie. Infine con il linguaggio del codice stradale ha tracciato un vademecum del buon educatore ed ha sottolineato che la famiglia non può appaltare questo suo compito né alla scuola né all’oratorio. Numerosi sono stati gli interventi dei presenti.
Alle 21 il Vescovo ha celebrato l’Eucarestia con le due comunità del Cammino Neocatecumenale presenti in Parrocchia. Nell’omelia ha invitato a riflettere sulla parola “dammi da bere”, che indica la sete, il desiderio ardente di Gesù della conversione della Samaritana e di ognuno di noi ed ha poi illustrato le quattro condizioni in cui ognuno di noi si può trovare di fronte al proprio peccato. Prima della benedizione finale ha augurato ai presenti di avere unità di pensiero e di intenti con la Chiesa e nel caso specifico con il Parroco, don Gianni. Il secondo augurio alla comunità che muove i primi passi che il Signore le conceda la grazia di perseverare in questo santo proposito e di gustare quello che il Signore ha promesso, l’acqua viva che vi viene donata, e vi auguro a vostra volta di essere sorgente d’acqua viva.
Domenica 27: il Vescovo inizia la giornata conclusiva della breve ma intensa Visita Pastorale incontrando prima insieme i ragazzi/e che frequentano il catechismo parrocchiale nel salone e dopo nei singoli gruppi riflettendo con loro sui disegni preparati o sul tema che in quel momento stavano trattando. Alle 11.00 la Visita Pastorale raggiunge il culmine con la concelebrazione Eucaristica e la solenne rinnovazione delle promesse sacerdotali fatta da don Gianni e padre Abele davanti al Vescovo ed alla Comunità Parrocchiale loro affidata in cura e dai due diaconi, Giorgio e Daniele. Con la lettura della sua lettera il Vescovo ha concluso la visita, ma il legame che si è creato con le persone che lo hanno incontrato rimarrà e si trasformerà in preghiera ed impegno e di tutto questo ringraziamo il Signore.
© Gazzetta di Foligno – ANGELO FRANCESCO FILARDO
Notizie storiche
Il 16 maggio 1944 un grappolo di bombe distrusse la chiesa dell’Oratorio e l’attigua chiesa dell’Immacolata, tutte e due vicinissime alla cattedrale di S. Feliciano, nel centro della città. Il vescovo di Foligno mons. Siro Silvestri (1955-1975) chiese che le somme erogate come riparazione dei danni di guerra venissero utilizzate per la costruzione di una nuova chiesa da situare in periferia; questa chiesa fu dedicata a Maria SS. Immacolata, a ricordo di una delle due chiese distrutte; essa sorse nel nuovo quartiere di via Oslavia.
Invece la casa parrocchiale, accanto alla stessa chiesa, venne costruita al posto di quella della Chiesa cittadina del Suffragio in via Garibaldi, anch’essa distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale
Architetto fu Giuseppe Meccoli di Assisi; ditta costruttrice fu quella folignate dei fratelli Cicioni. La costruzione della chiesa venne terminata nel 1960, non senza il contributo economico dei fedeli; la consacrazione avvenne il 25 marzo 1961.
Dal punto di vista pastorale si ebbe nel 1957 la vicaria autonoma di Maria SS. Immacolata che venne affidata il 20 agosto di quell’anno a mons. Dino Tomassini, il quale vi lavorò due anni (qualche anno dopo, nel 1962, fu eletto vescovo di Ischia).
Il vescovo Siro Silvestri emanò il decreto di erezione della parrocchia il 31 dicembre 1958.
In questi ultimi anni, la fisionomia della parrocchia è cambiata; basti pensare che più volte i riti dei funerali rappresentano il triplo dei riti di battesimo. Inoltre si contano molte presenze transitorie. Comunque il genius loci di questa comunità è dato dalla centralità della chiesa parrocchiale rispetto all’intero quartiere, e questa è una grazia che altre chiese cittadine non possiedono. L’animus moderato di questi fedeli qualifica una serena vita parrocchiale.
Primo parroco a pieno titolo fu Don Ugo Carduccini nominato il 1 novembre 1959 e durato fino al 2000. Don Ugo ha creato tradizioni liturgiche parrocchiali come la festa dell’Immacolata e quella del Crocifisso; ha fondato nel 1994 il periodico della comunità “Camminare insieme”; ha costituito un centro ricreativo, culturale e sportivo per la gioventù; ha iniziato la consuetudine della cosiddetta “Festa della famiglia” allo scopo, come scriveva nella lettera d’invito, di “ringraziare il Signore per il dono del matrimonio cristiano insieme a tutti gli sposi della parrocchia, soprattutto insieme a coloro che nel corso di quest’anno ricordano un anniversario significativo delle loro nozze”.
Attuale parroco è Don Giovanni Nizzi, coadiuvato dal vicario parrocchiale p. Abel Mutonbo Kantenga e da due diaconi permanenti, Daniele Rimatori e Giorgio Saetti.
Questa parrocchia nel 1985 contava 3210 abitanti; ora ne conta un numero pressoché uguale, 3200.
Dal punto di vista storico va ricordato che il grande crocifisso che sovrasta l’altare maggiore della Chiesa parrocchiale e il grande reliquiario della S. Croce provengono ambedue dalla distrutta Chiesa dell’Oratorio.
© Gazzetta di Foligno – DANTE CESARINI
La realtà attuale
Il questionario della Prima V. P. di Mons. Sigismondi, come scrive il parroco d. Giovanni Nizzi, è stato “[…] discusso e compilato all’interno del Consiglio Pastorale”; di seguito segnaliamo alcune risposte date alle sezioni pastorali.
Sulla preevangelizzazione, si dichiara: “L’amicizia, il dialogo, l’accoglienza sono atteggiamenti necessari, per incontrare i lontani. La parrocchia cerca di metterli al primo posto. Negli ultimi tre anni, nell’ambito della ‘Festa della famiglia’, ci sono stati incontri conviviali con i parrocchiani di altre religioni”.
A proposito delle caratteristiche e delle proposte educative dell’Oratorio estivo, si legge: “Si seguono ogni anno appropriati sussidi. L’anno scorso – si annota circa la preparazione della attività – si è anche lavorato con altre parrocchie […]. Purtroppo vi partecipano in prevalenza ragazzi di 8-10 anni. Si fa difficoltà a coinvolgere i ragazzi più grandi (11-13 anni)”; degli itinerari di formazione degli adulti alla fede, si afferma: “Attualmene ce ne sono tre: l’uitinerario formativo mensile per adulti e famiglie, le adunanze dell’Azione Cattolica e il Cammino neocatecumenale”.
Dalla parte liturgica del questionario, si apprende che, oltre al Vicario parrocchiale p. Abel Mutombo Kantenga, diaconi Daniele Rimatori e Giorgio Saetti alla direttrice del coro Marzia Lucarelli, all’organista Marta Capacci, ai minsitri straordinari della Comunione Elio Bianchi, Caterina Benvenuti, Mario Bevilacqua, Del Prete Maria Pia, Marisa Delicati, Letizia Tufi e Concetta Filardo, opera il gruppo per l’animazione delle celebrazioni.
Si legge, poi, che il coinvolgimento dei padrini dei cresimandi “[…] nella preparazione al Sacramento è sempre problematico”, e quello dei genitori si attua “Con l’invito a non ‘lasciare soli’ i figli, ma a considerare il Sacramento come occasione di grazia per tutta la famiglia. I genitori – si aggiunge – vengono sollecitati a riscoprire il ‘Giorno del Signore’ e a inserirsi nella vita parrocchiale”.
“Nel corso dell’anno – si fa sapere – vi sono alcune iniziative per caratterizzare il Giorno del Signore al di là della dimensione cultuale, e momenti di condivisione e di convivialità, uscite, pellegrinaggi”.
Nella terza parte del questionario, sul Consiglio pastorale parrocchiale si scrive, fra l’altro, che “[…] è una realtà consolidata […]; la sua prima costituzione risale al 1975. Dura in carica tre anni e viene costituito con criterio elettivo e di cooptazione; per la parte elettiva vengono invitate a dare la propria disponibilità persone già impegnate in parrocchia o che si pensa possano offrire un contributo alla vita parrocchiale […]”.
Nell’ultima parte, relativa alla testimonianza della carità, si informa che la Caritas cerca di “[…] offrire: ascolto a coloro che sentono l’esigenza di condividere un problema o segnalare un bisogno; generi alimentari di prima necessità, il modo più immediato per rendere tangibile la nostra presenza; beni di vario genere […]; assistenza, su segnalazione dei familiari al parroco […]”.
© Gazzetta di Foligno – SERGIO ANDREOLI