Formazione professionale: il ruolo della Cnos-Fap
13 progetti e 130 ragazzi impegnati: Nicoletta Marongiu presenta l’offerta formativa
La crisi economica ha riportato sugli scudi il tema del lavoro e, di conseguenza, il tema della formazione professionale, un argomento che tocca da vicino i giovani e non solo. In questo senso la Cnos-Fap rappresenta un punto di riferimento per la nostra città.
La responsabile Nicoletta Marongiu ha fatto per noi il punto della situazione: «Al momento sono 13 i progetti attivati per la formazione iniziale e sono oltre 130 i ragazzi impegnati negli stessi, un numero di gran lunga superiore rispetto agli anni precedenti. Abbiamo, tra i vari corsi, uno per impianti elettrici civili e industriali, uno per operatore elettrico e dell’hardware, tre corsi per meccanico d’auto e il cd. progetto Sorgente che si sostanzia in misure di accompagnamento relative ai temi dell’accoglienza, dell’orientamento, del recupero debiti, dell’accompagnamento al lavoro e del sostegno linguistico. Proprio in questi giorni stanno volgendo al termine quattro corsi che hanno consentito ai partecipanti di sostenere un lungo stage aziendale (sei mesi). Questo è sicuramente un fatto importante poiché molti dei partecipanti verranno assunti, a conferma di come la finalità di inserimento lavorativo dei corsi si traduce poi in concrete possibilità di lavoro».
Un’attività, quella della Cnos-Fap, che si arricchisce con iniziative a più ampio respiro, come quelle che vedranno i ragazzi effettuare stage in aziende francesi e spagnole o il progetto relativo al disagio scolastico e riguardante i formatori che porterà i partecipanti a recarsi presso la città irlandese di Cork.
«Per quanto riguarda – prosegue Nicoletta – la cd. formazione continua ci sono due progetti dal nome Aurora e Orizzonte (in partenariato con Ecipa Umbria, il Centro Studi città di Foligno e il consorzio Futuro) che riguardano i temi dell’adattabilità e dell’occupabilità e che si rivolgono a soggetti in mobilità e in cassa integrazione. La formazione iniziale è rivolta ai ragazzi dai 14 ai 18 anni, con una suddivisione in due fasce: la prima (dai 14 ai 16 anni) riguarda i ragazzi per i quali sussiste l’obbligo d’istruzione, i cui corsi sono finanziati dal relativo Ministero, la seconda (dai 16 ai 18 anni) si connota invece in termini di diritto- dovere e trova i suoi finanziamenti nel Fondo sociale europeo».
Qui la Marongiu precisa che «i fondi provenienti dal Ministero, data la crisi economica che coinvolge tutti, scarseggiano. La Regione Umbria con la delibera n. 56 del 24 gennaio di quest’anno ha stabilito che i ragazzi in uscita dalla terza media, per adempiere all’obbligo d’istruzione, possano iscriversi solo all’Ipsia. Tale delibera sembrerebbe ledere un diritto sacrosanto dei ragazzi, quello di scelta. C’è poi da considerare poi come il grosso dei ragazzi presenti alla Cnos-Fap appartiene alla fascia d’età sopra citata. Tuttavia, in un recente incontro con i centri di formazione professionale, la Regione ha promesso di dare l’opportunità di scelta ai ragazzi usciti dalla scuola media che abbiano compiuto quindici anni. Aspettiamo con fiducia che la promessa si concretizzi».
Le difficoltà sono dunque evidenti, tuttavia la Cnos-Fap non si abbatte ma anzi rilancia: la novità dell’ultimo periodo è il corso per parrucchieri, richiesto in primo luogo dal Centro per l’impiego e dalle associazioni e non è quindi un caso che il capofila del progetto sia il consorzio Futuro, all’interno del quale vi è la Confartigianato. La Marongiu ringrazia in particolare la Diocesi di Foligno, «che ha contribuito alla ristrutturazione di alcuni locali della Casa del Ragazzo consentendo così di realizzare un laboratorio indispensabile per la buona riuscita del corso». Passano gli anni, ma di certo alla Cnos-Fap non ci si annoia mai!
© Gazzetta di Foligno – STEFANO MONDI