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Foligno, Roma e gli estremi confini della terra

Francesca Scappini: da Spello in missione in Australia


In Vaticano il 17 Gennaio c’è stato un nuovo invio missionario di sacerdoti e laici del Cammino Neocatecumenale da parte del Papa Benedetto XVI. Ne hanno già parlato in questi giorni diversi giornali, ma la notizia riguarda da vicino Foligno, perché tra quanti sono stati inviati in missione c’era pure questa volta una nostra concittadina. Perché “pure” si chiederà qualcuno dei nostri nuovi lettori? Quelli che seguono la Gazzetta da sempre, sanno che nel passato, anche recente, molti nostri concittadini hanno lasciato il nido folignate per servire la Chiesa cattolica al di fuori dei confini nazionali.

Per qualcuno la missione è durata per un tempo, come la famiglia di Carlo e Giuseppina, che sono stati in Croazia per molti anni, o Wanda in Austria. Per altri la missione continua tuttora: Pierpaolo e Barbara sono a Digione (nord della Francia) con 6 bambini, Luca e Marta a Barnaul (Siberia) con 3 figli e uno in arrivo, Giolo e Giuliana a Guam (Oceano Pacifico, a est del Giappone), Adriana a Marsiglia, Silvera a Vienna. Oltre a questi, Stefano e Maurizio seminaristi missionari in Francia e in Svizzera e per finire Francesca, operatrice socio-sanitaria in pensione, l’ultima inviata, che da Spello andrà fino a Perth, nella lontana Australia.

Qualcuno potrebbe ancora chiedersi che senso abbia andare in missione per una famiglia, o per un single, che cosa vadano a fare, e soprattutto perché si va anche in nazioni tradizionalmente cristiane. Le risposte a tutte queste domande richiederebbero ognuna più spazio di quello a disposizione per quest’articolo. Telegraficamente si può dire innanzi tutto che la chiamata per ogni battezzato ad essere apostolo (nella forma corrispondente al suo stato di vita) è uno dei meravigliosi frutti del Concilio Vaticano II, ed è l’unico antidoto possibile a quella fastidiosa forma di clericalismo che a volte si insinua anche tra i laici. Non si tratta infatti di essere tutti sacerdoti, ma tutti profeti, tutti evangelizzatori, cioè annunciatori della buona notizia ricevuta. Le forme di quest’annuncio poi, possono essere tante, quanti i carismi che lo Spirito suscita. La missione del Cammino Neocatecumenale, secondo Benedetto XVI, è “ravvivare e consolidare nelle diocesi e nelle parrocchie l’Iniziazione cristiana, favorendo una graduale e radicale riscoperta delle ricchezze del Battesimo, aiutando ad assaporare la vita divina, la vita celeste che il Signore ha inaugurato con la sua incarnazione, venendo in mezzo a noi, nascendo come uno di noi”. Questo è necessario fare anche là dove la Chiesa, pur essendo radicata da secoli, oggi vede allontanarsi da sé la maggior parte dei suoi figli. Spesso riscoprendo il proprio Battesimo, si scopre anche una vocazione nuova, che naturalmente è per tutti diversa: sposarsi, entrare in convento, aprirsi all’accoglienza di un nuovo figlio, andare in missione. Alla missione poi servono tutti, perché ognuno ha qualcosa da dare, secondo quello che sa fare e la misura di fede che ha ricevuto. Resta sempre valido che anche a Foligno c’è una missione da compiere e ci sono fratelli e sorelle da riportare a Cristo. In occasione dei festeggiamenti per il nostro grande patrono, quale abito più bello può indossare la Chiesa di Foligno che questo: essere disponibile a dare tutta se stessa al servizio dei suoi figli, vicini e lontani!

© Gazzetta di Foligno – FRANCESCO BOVI

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