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“Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”

Giornata Mondiale della Gioventù: Foligno verso Madrid
Intervista con Fratel Adriano Baldo, responsabile diocesano per la Pastorale Giovanile

Fratel Adriano Baldo, religioso Stimmatino, responsabile diocesano per la Pastorale Giovanile. Ci incontriamo di fronte a San Feliciano, fa un gran freddo. Fin dalle prime parole intuisco con facilità che ho di fronte una persona dinamica, serena, attenta alla gioventù. Il tema che gli propongo gli sta fortemente a cuore.

XXVI GMG, Madrid 2011, proposte e iniziative.
Abbiamo iniziato il percorso partendo un po’ da lontano. Innanzi tutto ci siamo organizzati a livello regionale (le otto Diocesi dell’Umbria); andremo alla Giornata Mondiale della Gioventù insieme. “Verso Madrid: per partire proponiamo dei gesti concreti” è il titolo che abbiamo dato a una serie di appuntamenti diocesani di preparazione per i giovani.
Con quale Diocesi spagnola siete gemellati?

Il gemellaggio è con Santiago de Compostela, dove passeremo la prima settimana, prima di recarci a Madrid. Al ritorno faremo tappa a Lourdes: volevamo caratterizzare questo nostro pellegrinare con una tappa simbolica. “Pellegrinare”, è questa la parola che ci guiderà: essere pellegrini da subito.

GMG 2008 Sidney

La Chiesa di Foligno (movimenti, parrocchie, comunità, associazioni) partirà unita?
Questo penso che sia un punto d’arrivo, non so se lo realizzeremo in questa Giornata Mondiale della Gioventù. Come Diocesi abbiamo già messo delle perle preziose (a livello di comunione), attraverso delle iniziative come quella di settembre, in occasione della Quintana: l’evangelizzazione di strada. Inoltre ci siamo impegnati a proporre degli incontri per arrivare a quello che potrebbe essere un secondo appuntamento, l’Infiorata di Spello, dove raccogliere i vari carismi diocesani. Magari non sarà l’andare insieme, ma il viverlo insieme, prima e dopo; il durante mi sembra ancora prematuro.
“Evangelizzazione”, la GMG ne è ancora un mezzo? C’è un’accusa che viene fatta: il grande evento da “cristianesimo dei balocchi”, una giornata dagli “effetti speciali ad obsolescenza rapida”. E se fosse solo questo a rimanere nell’animo di chi vi partecipa?

GMG 2008 Sidney

Il rischio c’è. Per questo ai giovani che hanno intenzione di partire proponiamo, all’interno delle attività della Pastorale Giovanile, la preghiera mensile del Vescovo (Insegnaci a pregare: il silenzio dell’ascolto), pensata a livello comunitario con i movimenti e le associazioni, per dar loro questo “ritmo diocesano del camminare insieme”; perché non si limiti a essere il grande evento che inizia e finisce senza lasciare nessun frutto. Riguardo all’evangelizzazione: per prima c’è quella ad intra, per noi che organizziamo e per coloro che partecipano e sicuramente, in un secondo momento, anche un’evangelizzazione ad extra, perché coloro che partecipano sono chiamati a darne testimonianza a chi non verrà. Su questo insistiamo molto perché il grande evento, secondo me, ha anche il vantaggio di risvegliare le coscienze assopite, poi sta a noi tenere un po’ vivo quest’animo, questa evangelizzazione della testimonianza, durante e soprattutto dopo, quando torniamo.
Di recente i giovani sono scesi nelle strade per manifestare il loro disaccordo con le scelte della classe politica. Anche la Chiesa avrebbe il dovere di dialogare con loro su questi temi: alcuni di quei ragazzi italiani, ma anche europei che vivono la nostra stessa situazione, si recheranno alla GMG. La mia preoccupazione di giovane è: mi metto in pellegrinaggio per trovare delle risposte. Torno. Ma quello che ricevo non mi serve né a studiare, né a lavorare, né a vivere nella mia società in modo dignitoso…

Ascoltavo anche io un po’ le vicende di questi giorni, i giovani, i politici, per radio, le varie risposte. Mi piaceva una sottolineatura che facevano alcuni politici “forse li abbiamo ascoltati poco”; penso che anche come Chiesa abbiamo il compito di metterci in ascolto, camminando assieme a loro. Il lavoro, infatti, è proprio questo: cercare l’aggancio prima con coloro che partecipano, alla Giornata Mondiale, in modo tale che la loro presenza abbia questo significato: “trovo le radici della mia fede, della mia esistenza, del mio vivere cosicché, tornando a casa, possa portare frutto per le mie scelte e per la mia vita, per uscire dalla solitudine quotidiana”. Dopo di che l’impegno è di cercare chi si trova “lontano”, le pecore smarrite.

© Gazzetta di Foligno – SONIA RICCI

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