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Visita Pastorale Sterpete

“Se il cuore è la casa della gioia, la bocca ne è la porta e gli occhi le finestre”
Con l’abbraccio materno della Vergine Maria è iniziata la visita di S.E. Mons. Gualtiero Sigismondi nella parrocchia di San Michele Arcangelo in Sterpete. La celebrazione iniziale dei vespri, infatti, si è svolta in occasione della festa dell’Immacolata Concezione. Maria, stella del mare e porta del cielo, ha accolto docilmente il Signore così come la Chiesa di Sterpete ha aperto con gioia le proprie braccia alla tanto attesa visita di Mons. Sigismondi. Una settimana, dal 7 al 12 dicembre, ricca di impegni in cui il Vescovo, guidato dal parroco fratel Leonardo e fratel Osvaldo, ha potuto scoprire la ricchezza di questo angolo della campagna folignate.
La prima Eucaristia si è svolta con il nutrito gruppo San Pio da Pietralcina che da qualche anno è presente in parrocchia e si ritrova periodicamente per momenti di preghiera, riflessione e visita ai luoghi di culto, mentre la celebrazione dell’8 dicembre ha visto riuniti i rappresentanti dell’associazione Nazionale Marinai d’Italia con sede a Foligno, che ogni anno in questa occasione rendono omaggio alla Madonna, mistica aurora della redenzione. Proprio per questa presenza il Vescovo nell’omelia ha voluto sottolineare come Maria sia un pilastro fondamentale nella barca della Chiesa, perché la possiamo immaginare a prua per scorgere i pericoli, ai piedi dell’albero maestro per indirizzare la vela perché lei, meglio di chiunque altro, sa come soffia il vento dello Spirito Santo, o a gettare l’ancora, simbolo della speranza che rende possibile il nostro cammino nella vita e nella fede.
Particolare cura ha dedicato Mons. Sigismondi alla visita ai malati nelle loro case e agli ospiti del CIM. Tali momenti sono molto attesi sia dagli ammalati che dalle loro famiglie ed il Vescovo non ha perso l’occasione per proferire parole di conforto e manifestare con gesti e sorrisi la speranza.
“Se il cuore è la casa della gioia, la bocca ne è la porta e gli occhi le finestre”, così il Vescovo ha salutato i bambini del catechismo e delle scuole elementari e materne, che con la loro allegria e curiosità lo hanno letteralmente riempito di domande ed intrattenuto con canti, giochi e filastrocche.
Nella celebrazione finale della visita, III domenica di Avvento, il Vescovo ha ribadito il tema della gioia, sentimento che deve vedere accordati corpo e mente, ma anche grazia e dovere, con cui vivere la vita cristiana.
Proprio l’invito a godere di questa beatitudine emerge dal brano del profeta Isaia, con l’esortazione da lui rivolta all’esule popolo di Babilonia a mantenere le ginocchia salde, dalla lettera di San Giacomo, in cui raccomanda alla prima comunità di non disperare e di rinfrancare i propri cuori, e da Giovanni Battista, che riceve il messaggio di speranza nel suo momento di difficoltà più profondo.
Il Vescovo ha voluto salutare la comunità lasciando infine un messaggio: la gioia, sfida della nuova evangelizzazione, ha la sua “pista di decollo” nell’Eucaristia e necessita di puntare sulla pastorale familiare e giovanile quale strumento di aggregazione basilare per una comunità in cammino.

© Gazzetta di Foligno – LAURA ALEANDRI

Notizie storiche
La località di Sterpete è ricordata già nel 1110 nelle Carte dell’abbazia di S. Croce di Sassovivo. La chiesa di S. Michele a Sterpete fu nominata nel 1295 nella Libra et extimatio riguardante i beni delle chiese della città e della diocesi di Foligno; il notaio folignate Ugo di Simone, che redasse questa Libra, alluse anche ad una chiesa precedente e più antica, altomedievale, esistente in Sterpete e dedicata anch’essa S. Angelo, menzionata nel 1239, ma nel 1295 già distrutta. Il titolo di S. Michele ha, come si sa, risonanze longobarde ed è frequente nel territorio folignate.
L’attuale chiesa parrocchiale di Sterpete, che risale al secolo XVII, è abbellita da numerose opere d’arte, tra le quali spicca un bel quadro di ignoto Autore, che rappresenta la Beata Angela mentre riceve la Comunione dalle mani di un angelo.
Nel 1912, questa parrocchia contava 636 abitanti, di cui molti dediti all’agricoltura e un buon numero erano ferrovieri. Tra le due guerre mondiali cominciò l’espansione abitativa nella zona tra Foligno e Sterpete per cui questa parrocchia, nel 1940, raggiunse il numero di 1050 anime; nel 1985, la popolazione era salita a 1412 persone; nel 2010 la parrocchia conta 1420 abitanti.
Per la pastorale nel ventesimo secolo a Sterpete si deve ricordare il ministero di Don Italo Torti, di Don Guglielmo Spuntarelli, di Don Cesidio Trombettoni e finalmente Don Aldo Locci, ivi parroco per più di trent’anni, dal 1964 al 1995.
Il ricordo dello Spuntarelli (parroco dal 1929 al 1938) è in benedizione: l’ammirazione nei suoi confronti è ancora vivissima soprattutto tra gli anziani; egli fu poi costruttore e direttore della “Casa del Ragazzo”.
Senza dubbio, Don Locci ha lasciato un’impronta pastorale molto significativa; questo sacerdote, in un giornaletto parrocchiale ciclostilato nel 1992, scrisse parole sincere e piene di zelo: “Il sacerdozio… è una vita donata a Dio e ai fratelli. È l’ideale più bello per una persona…Anche se non vedi il risultato del tuo lavoro, Dio saprà farlo fruttificare quando e come vuole: non perdi nulla. Lavorare in mezzo ai fanciulli, ai giovani, dialogare e costruire con loro e con gli adulti, confortare gli anziani e i malati è una gioia grande e profonda… Scopri tanti tesori nel cuore degli abitanti anche più semplici…”.
Nel 1986 la parrocchia di Sterpete ha assorbito quella della Sacra Famiglia sita in Casevecchie di Foligno, sorta nel 1960; essa comprendeva anche le frazioni di Torre di Montefalco e Cantagalli; vi esercitarono un generoso ministero Don Giovanni Pravisano e Don Luciano Gregori. Appartiene alla parrocchia di Sterpete anche la cappella detta “Barnabò” o “del Palombaro” che in origine era proprietà privata, ma nel 1963 fu donata alla Diocesi dai marchesi Del Gallo di Roccagiovine.
Dal 1 agosto 1995 la comunità cristiana di S. Michele arcangelo a Sterpete è affidata ai Piccoli Fratelli “Jesus caritas”.

© Gazzetta di Foligno – DANTE CESARINI

La realtà attuale
Dalle risposte al questionario della Visita Pastorale di mons. Sigismondi, redatte dal Parroco di Sterpete, fratel Leonardo Antonio De Mola J.C., dal Vicario parrocchiale fratel Oswaldo Coruchich Tuyuc J.C. e dai loro collaboratori, risulta, fra l’altro, che esiste il “Gruppo famiglie”, che mensilmente si riunisce a Sassovivo, che si attuano incontri settimanali, uscite e campeggi estivi nel dopo-Cresima, e che alcune ragazze collaborano con entusiasmo nella catechesi ai fanciulli.
Circa la stampa cattolica, si apprende che viene diffusa “Famiglia cristiana” e che in alcune circostanze varie copie della “Gazzetta di Foligno” vengono messe a disposizione dei fedeli.
A proposito della vita liturgica, è da sottolineare che c’è il coro parrocchiale, “che si riunisce da molti anni settimanalmente e anima la Liturgia domenicale”, e che, per favorire la partecipazione al rito del Battesimo, alcune volte questo Sacramento viene celebrato “alle ore 11 della domenica, durante l’Eucaristia della comunità”.
L’iniziazione alla preghiera e alla vita liturgica viene attuata, “Curando il gruppo dei ministranti e con qualche incontro di tutti i bambini e ragazzi in chiesa, durante l’anno catechistico”; il giovedì pomeriggio c’è l’Adorazione Eucaristica, mentre “Il primo venerdì del mese viene accolto il gruppo di preghiera di S. Pio da Pietrelcina, con il suo assistente ecclesiastico”; di questo organismo fanno parte “diversi parrocchiani”.
A proposito delle processioni, che si tengono in parrocchia – di s. Giuseppe a Casevecchie, della Madonna, di s. Michele arcangelo e di s. Antonio ab. a Sterpete – si dice: “Crediamo che siano manifestazioni in via di estinzione”; delle immagini sacre esposte in chiesa, si afferma che “non distolgono l’attenzione dall’altare, dall’ambone, dalla sede e in specie dal tabernacolo”.
Per sensibilizzare la comunità al problema delle vocazioni, si celebra ogni giovedì l’Eucaristia con questa intenzione, si parla in varie circostanze del sacerdozio e delle vocazioni di speciale consacrazione e “Si dà soprattutto testimonianza di comunità, come Piccoli Fratelli”.
Tra le risposte alla parte quinta del questionario, registriamo quella relativa ai rapporti nel presbiterio: “Buoni, per quanto riguarda soprattutto il ritiro del clero e i rapporti quotidiani, tenendo anche conto dell’osservatorio di servizio della Libreria Vescovile, affidata ai Piccoli Fratelli dal 1995”; in merito al Diaconato permanente, si legge che è “Un po’ sovrabbondante nel numero, rispetto alla consistenza del presbiterio diocesano”.
Dall’ultima parte della sezione pastorale del fascicolo, risulta che la formazione alla carità e alla condivisione avviene attraverso la “catechesi domenicale”, e che vengono messe in atto “con persone disponibili al servizio”, queste iniziative: “Distribuzione di aiuti alimentari. Aiuti economici in collaborazione con il Servizi Sociali e la Caritas diocesana”.

© Gazzetta di Foligno – SERGIO ANDREOLI

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