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Visita Pastorale Scafali

La comunità parrocchiale di San Michele Arcangelo in Scafali
È con immensa gioia e un sincero entusiasmo che la comunità di S. Michele Arcangelo in Scafali, sotto la guida di don Lindo Agostino, ha accolto S.E. mons. Gualtiero Sigismondi in occasione della Visita Pastorale, con la consapevolezza di essere un “gregge” che anela a seguire i consigli, i suggerimenti e, se necessario, qualche rimprovero del Pastore premuroso e solerte, nel desiderio di camminare insieme nella sequela di Cristo, perché, se è vero che il gregge senza pastore si disperde, è anche vero che il pastore senza il gregge non ha motivo di esistere.
Il Vescovo ha manifestato con molta umiltà e disponibilità il desiderio di conoscere la nostra comunità, sottolineando la volontà di muoversi, ispirato dal soffio dello Spirito Santo, portando con sé una bisaccia vuota che aspira a riempire con l’ascolto serio e sereno di tutto ciò che ognuno di noi porta nel cuore.
La Visita Pastorale ha condotto mons. Sigismondi a contatto con tutte le realtà della Parrocchia: dagli organismi di partecipazione ai malati che è andato a visitare nelle abitazioni, agli operatori Caritas, ai giovani, ai catechisti, ai bambini delle nostre scuole con le loro insegnanti, ai gruppi di catechismo. Ha ascoltato e confessato chiunque ne abbia avuto desiderio. Ha veramente aperto “un cortile dei gentili”, facendosi vicino ai lontani, ricercandoli nei loro contesti, come progettava nel Decreto di Indizione. Il mo- mento culminante della Visita Pastorale sono state le celebrazioni liturgiche, in particolare quella di domenica 17, durante la quale Cristiano Antonietti ha ricevuto il Ministero dell’Accolitato: un evento di grazia, particolarmente sentito dalla nostra comunità che con tanto amore ha accolto Cristiano fin da adolescente e lo ha visto maturare nella fede. La sua gratitudine manifestata con tanto affetto ha commosso tutta la comunità, in particolare don Lindo, che lo ha conosciuto e guidato fin dai tempi della Confermazione.
La Visita Pastorale si è conclusa nella Chiesa di Sant’Antonio Abate in Perticani con la preghiera dei Vespri e con la consegna della lettera pastorale che il Vescovo ha indirizzato alla comunità parrocchiale, in cui ha ringraziato il parroco e l’intera comunità per l’accoglienza ricevuta, per la serenità e la cura riscontrata presso le famiglie che assistono personalmente i malati, per la presenza seria e impegnata di tanti ministranti educati al servizio, grazie alla disponibilità e alla guida affettuosa e attenta del neoaccolito Cristiano. Ha sollecitato pertanto don Lindo a perseverare nella formazione vocazionale dei giovani, nel sostegno dei catechisti e degli organismi di partecipazione con un attento e vigile ascolto della Parola di Dio. Con l’augurio che la Visita Pastorale serva ad abbattere muri di divisione e a indirizzare i cuori verso l’amore, la comunità è grata al Signore per questo evento di grazia.

© Gazzetta di Foligno – MARIA TERESA MARINI

La storia della parrocchia
La più antica menzione della Chiesa di S. Angelo in Scafali si legge in un documento del 1123, tra le Carte dell’abbazia di S. Croce di Sassovivo; poi abbiamo altre menzioni, per esempio in una bolla del papa Onorio III del 19 febbraio 1216. La dedicazione a S. Michele Arcangelo è tipica dell’area culturale longobarda; di queste dedicazioni all’Arcangelo se ne trovano diverse nella nostra Diocesi, per esempio a Sterpete, a Cave, a
Sostino, ecc. S. Michele è rappresentato soprattutto come combattente e vincitore contro il drago (Apc. 12, 7-9). Il nome di Scafali deriva da quello di un’antica e nobile fa- miglia folignate, ricordata già nei primi anni del XII secolo, estinta nel secolo XVIII. A questa famiglia appartenne l’ec- cellente sacerdote Gio. Battista, di cui si stampò la Vita. Questa parrocchia, alla fine del secolo XVI, contava circa 125 fedeli divisi in 25 famiglie; agli inizi del secondo de- cennio del Novecento, contava 500 anime in 97 famiglie; nel 1940 raggiunse le 675; nel 1985 salì a 1300; nel 2010 ne conta 1350. La pastorale recente a Scafali è stata segnata dalla presenza di due parroci importanti: Don Ber- nardino Bordoni (dal 1906 al 1953) e Don Giuseppe Cavaterra (dal 1968 al 1998). Durante il parrocato di Don Giuseppe Cavaterra, avvenne la decisiva trasformazione economica, culturale e spirituale di Scafali; fu un’epoca di trapasso. Fu cancellata qualche trista opinione su questa popolazione, ritenuta troppo facile alla violenza, e fu sostituita da molta stima per la sua operosità e per la sua generosa carità.
Don Giuseppe auspicava una pastorale più unitaria tra Scafali, Perticani-Cantagalli e Torre di Montefalco; rile- vava che soltanto in alcune manifestazioni come i campi- scuola, la Quintanella, le attività sportive, si realizzava un’accettabile interazione; progettava una via comune di pastoralità programmando catechesi, gruppifamiglia, gruppi giovanili unitari. Dalla sua pastorale giovanile scaturirono due vocazioni sacerdotali (Don Gianluca Anto- nelli e Don Diego Casini). Ma Don Giuseppe va anche ricordato come costruttore della vasta casa parrocchiale di Scafali e dell’opportuno e funzionale ampliamento della Chiesa dedicata a S. Michele Arcangelo. L’attuale parroco,
il congolese Don Lindo (Agostino) Malonge, rileva che “l’espandersi della città di Foligno rischia di compromettere l’identità di questo piccolo centro” e che “molta gente ricorda con rimpianto le attività proposte in tempi passati, come la pubblicazione del giornalino locale [“L’Obiettivo”], radio Scafali e le riunioni culturali a tema…”. Una parola va detta sulla chiesa di Torre di Montefalco. Essa fu inaugurata il 5 maggio 1958; sorse sull’onda di sin- golari esperienze religiose compiute da una contadina, Robusta Pergolari. Fu proprio questa devota che volle dedicare la Chiesa a S. Maria Regina del Mondo. Sarebbe opportuno che questa Chiesa, riaperta al culto nel 2009, riprendesse il suo titolo mariano.

© Gazzetta di Foligno – DANTE CESARINI

La situazione attuale
In questa rubrica, prenderemo in considerazione alcune risposte al questionario della “Prima Visita Pastorale di S. E. Mons. Gualtiero Sigismondi”;  daremo, così, la possibilità ai lettori della “Gazzetta” di conoscere qualche aspetto della vita delle  nostre  comunità parrocchiali. Non andremo, ovviamente, a pescare nel “Rilevamento sociologico” e neppure nella parte relativa  alle “Zone e Unità Pastorali” e nel “Questionario amministrativo”; presteremo attenzione soltanto  alle parti: “Come annunciamo il Vangelo?”, “Come celebriamo e facciamo festa?”, “Come siamo Chiesa?” e “Come testimoniamo la carità e collaboriamo alla promozione globale dell’uomo?”. Cominciando dalla parrocchia di San Michele Arcangelo, in  Scafali, ci piace mettere in risalto,  il fatto che il parroco don Lindo Augustin Malonge coinvolge le famiglie  nella preparazione dei fanciulli e dei ragazzi ai Sacramenti con incontri settimanali in Avvento e in Quaresima, e mensili negli altri periodi dell’anno catechistico; da sottolineare, poi, il fatto che un gruppo di giovani “oltre i 18 anni, si incontra periodicamente per la formazione alla fede, per la gioia di stare insieme, per confrontare le proprie idee e mettersi in discussione e  pregare ‘in comunione’”.

A proposito della vita  liturgica, dalle risposte risulta che in parrocchia il coro, l’organista, i lettori e i ministranti sono “molto presenti e impegnati” per l’animazione delle celebrazioni;  per quanto riguarda il culto dei Santi, si fa presente   che “l’esteriorità ha un valore, che non sempre è possibile ridimensionare”. All’interrogativo: “Come siamo Chiesa?”, risponde anche  quanto viene proposto, per rendere più significativi e fruttuosi i rapporti del Vescovo con i preti: “Creare un clima di amicizia con tutti, di dialogo, di accettazione, di aiuto reciproco, valorizzando le energie di ognuno”, e anche  quanto si  suggerisce,  in ordine alla fraternità e alla formazione permanente del clero: “Frequenti contatti con il Vescovo, disponibile a capire le esigenze morali, psicologiche e pratiche di ognuno”. Molto realisticamente, poi, si riconosce  che “I mezzi di comunicazione della Diocesi   – il riferimento è alla  Gazzetta di Foligno, a Radio Gente Umbra e al Sito Internet  Diocesano – sono molto attivi ed esaustivi, ma purtroppo nella nostra parrocchia sono poco conosciuti […]”.; da qui  il consiglio di “Sottolineare l’esistenza di questi mezzi di comunicazione a tutti, magari illustrando brevemente, durante l’Omelia, qualche evento trattato dal giornale diocesano […]”; da ricordare che, in passato, a Scafali si pubblicava “L’obiettivo”.
Nell’ultima parte della sezione pastorale del questionario, alle domande: “Come viene promosso e sostenuto il volontariato? C’è collaborazione con le iniziative della Diocesi?”, si risponde: “A livello parrocchiale non vengono promosse attività di volontariato, tuttavia ci sono persone che a titolo personale sono molto impegnate in questo settore: Casini Vittorio presidente dell’Auser, Casini Filippo molto attivo nella ‘Missione della Tanzania’, alcuni ragazzi che offrono il loro servizio alla ‘Caritas diocesana’ e la signora Cugini Donatella presidente dell’Associazione nazionale terza età attiva per la solidarietà”. Riguardo agli  ultimi e agli emarginati viene, poi,  segnalato  l’aiuto psicologico “da parte del Parroco, disponibile  al colloquio e all’amicizia”; una annotazione, questa,  confortante e significativa, che stimolerà sicuramente  i laici  della comunità parrocchiale di Scafali a fare bene anch’essi la loro parte, per testimoniare che la Chiesa è non solo maestra, ma anche madre.

© Gazzetta di Foligno – SERGIO ANDREOLI

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